Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 1 hour 12 minutes
  • FTSE MIB

    34.213,79
    +226,89 (+0,67%)
     
  • Dow Jones

    38.963,39
    +111,12 (+0,29%)
     
  • Nasdaq

    16.360,63
    +11,38 (+0,07%)
     
  • Nikkei 225

    38.835,10
    +599,03 (+1,57%)
     
  • Petrolio

    77,83
    -0,65 (-0,83%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.809,23
    -672,42 (-1,13%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.311,52
    -53,61 (-3,93%)
     
  • Oro

    2.327,60
    -3,60 (-0,15%)
     
  • EUR/USD

    1,0779
    +0,0006 (+0,05%)
     
  • S&P 500

    5.191,47
    +10,73 (+0,21%)
     
  • HANG SENG

    18.479,37
    -98,93 (-0,53%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.001,39
    +44,43 (+0,90%)
     
  • EUR/GBP

    0,8586
    +0,0014 (+0,16%)
     
  • EUR/CHF

    0,9773
    +0,0017 (+0,17%)
     
  • EUR/CAD

    1,4756
    +0,0040 (+0,28%)
     

Italia: prodotto interno lordo rivisto al rialzo, +1% su base annua

La crescita su base annua in Italia nel terzo trimestre raggiunge cifra tonda, l’1%, grazie in particolare alla domanda interna, per la prima volta da cinque anni, in base all’aggiornamento diffuso dall’Istat. Un dato che giunge a pochi giorni dal referendum costituzionale sul quale alcuni esprimono timori per il futuro dell’eurozona. Altri minimizzano e invitano a una lettura più complessa. “Il quadro non è lineare”, afferma Giovanni Orsina della Luiss. “Non significa che se vince il sì l’euro sopravvive e se vince il no l’euro muore. La situazione è molto più complicata. L’euro avrà grandi problemi in futuro se l’Italia non realizza le riforme per rendere sostenibile il debito pubblico”. I timori di un’uscita dall’eurozona sono emersi da un recente sondaggio fra mille investitori: la possibilità che avvenga nei prossimi dodici mesi è data al 19,3%, il dato più alto da quando nel giugno del 2012 l’istituto tedesco Sentix ha avviato questo tipo di inchiesta.