La memoria di Lili, sopravvissuta all'olocausto
La donna, ora 97enne, racconta ancora una volta il suo incontro con un soldato statunitense che le regalò un messaggio scritto su una banconota
"Tutti con la stessa carne debole, la stessa rosa che ci trafigge il petto. Insieme, inginocchiati davanti al sipario della vita”: ultimo quadro di Achille Lauro, a completare il viaggio musicale che ha accompagnato ogni sera del festival. Introdotto dal ballerino Giacomo Castellana dell'Opera di Roma, l'artista romano ha cantato la sua "C'est la vie", in un omaggio all'orchestra. Nel suo monologo conclusivo - dopo aver ascoltato gli audio originali con gli insulti che gli sono stati rivolti nel tempo da Red Ronnie, Matteo Salvini, Maurizio Gasparri, Valerio Staffelli - a petto nudo e con delle rose infilzate nel petto sanguinante (le parole che feriscono), la consueta benedizione è: "Dio benedica solo noi essere umani".
Ieri sera il padre, in un'area parcheggio, stava facendo una manovra in retromarcia e non ha visto il piccolo
Svetlana Tikhanovskaya sfida ancora una volta il regime di Lukashenko. La leader dell'opposizione, che si trova in Lituania, dice di non aver paura in un paese dell'Unione europea." Vilnius rassicura che non procederà con l'estradizioneView on euronews
Le possibili scelte dei tecnici in vista delle gare valide per la 26ª giornata del campionato di Serie A.
La prima parte vista da 13 milioni 203 mila telespettatori pari al 49.9% di share
AGI - "Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle". Lo ha detto Papa Francesco nel momento di preghiera in suffragio delle vittime della guerra in Iraq, che si è svolto a Mosul. L'occupazione dell'Isis della Piana di Ninive ha svuotato della presenza cristiana questa regione. Più di 100mila cristiani sono stati costretti ad abbandonare le loro case insieme ad altre minoranze perseguitate come gli yazidi. Molte di queste famiglie hanno trovato rifugio nel Kurdistan iracheno, dove Francesco ha fatto tappa nella terza giornata del suo viaggio in Iraq. Negli ultimi anni almeno 55mila cristiani iracheni sono espatriati anche dal Kurdistan iracheno. La furia distruttrice degli jihadisti non ha risparmiato le loro chiese e proprietà, andate distrutte o gravemente danneggiate. "Un tessuto culturale e religioso così ricco di diversità è indebolito dalla perdita di uno qualsiasi dei suoi membri, per quanto piccolo. Come in uno dei vostri tappeti artistici, un piccolo filo strappato può danneggiare l'insieme", ha aggiunto. "La vera identità di questa città è quella della convivenza armoniosa tra persone di origini e culture diverse. Per questo, accolgo con grande favore" l'invito "alla comunità cristiana a tornare a Mosul e ad assumere il ruolo vitale che le è proprio nel processo di risanamento e di rinnovamento", ha sottolineato Bergoglio. "Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra. Questa convinzione parla con voce più eloquente di quella dell'odio e della violenza; e mai potrà essere soffocata nel sangue versato da coloro che pervertono il nome di Dio percorrendo strade di distruzione", ha detto ancora Papa Francesco nel corso della preghiera. Poi ha chiesto oa tutti i presenti di unirsi in preghiera, senza distinzione di credo religioso, "consapevoli che agli occhi di Dio siamo tutti fratelli". "Oggi eleviamo le nostre voci in preghiera a Dio Onnipotente per tutte le vittime della guerra e dei conflitti armati", ha proseguito il Papa, "Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti. Com'è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone – musulmani, cristiani, yazidi e altri – sfollati con la forza o uccisi". Da Mosul, il pontefice si è recato a Qaraqosh, una delle città cristiane più antiche e anche questa pesantemente danneggiata nel 2014 in seguito all'ascesa dell'Isis nella zona. Il Papa è atterrato questa mattina presto a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, dove comunità cristiane locali che hanno subito il dominio del 'califfato' jihadista. La terza giornata della storica visita in Iraq del Pontefice è considerata anche la più 'rischiosa' in termini di sicurezza: l'aeroporto di Erbil era stato preso di mira, poche settimane fa, da una serie di razzi che avevano ucciso due persone e il dispiegamento di forze è ingente. A Erbil, Francesco ha avuto un breve incontro con il presidente della regione autonoma del Kurdistan, Nechirvan Barzani, e suo cugino il premier, Masrour Barzani.
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Saldo e stralcio, cosa succede se non si rispetta il pagamento? Il saldo e stralcio è di fatto un accordo tra creditore e debitore con cui il primo concede al secondo uno sconto sul complessivo debito in cambio di un pagamento celere. A volte, il saldo e stralcio si accompagna anche a un piano di rientro, ossia a una rateizzazione del residuo debito. Immaginiamo, si legge su laleggepertutti.it, allora che una persona, con un grosso debito con la propria banca, riesca ad ottenere da questa un saldo e stralcio, con riduzione del 35% del debito, pagabile in sette rate. Dopo il pagamento delle prime mensilità, il debitore smette di versare le successive perché impossibilitato a mantenere gli accordi presi. Cosa farà a questo punto la banca? È verosimile che agirà in tribunale, richiedendo nei confronti del cliente un decreto ingiuntivo. Senonché – e qui sta l’aspetto più importante da considerare – il pagamento a cui il debitore verrà condannato sarà quello inizialmente riportato nel contratto e non quello concordato con il saldo e stralcio. In buona sostanza, il successivo accordo di pagamento perde ogni efficacia nel caso di inadempimento. Ci si chiederà se questo comportamento, tenuto dall’istituto di credito, sia lecito o meno. È possibile chiedere il pagamento della maggior somma nel caso in cui non venga rispettato un piano di rientro oppure un saldo e stralcio? La risposta fino ad oggi fornita dalla giurisprudenza è affermativa. La ragione è abbastanza semplice ma richiede un po’ di attenzione sui concetti generali del diritto. L’atto di transazione – ossia l’accordo con il saldo e stralcio e/o con il piano di rientro – è un contratto come tutti gli altri: serve a porre fine a una lite tra le parti e a evitare il conflitto in tribunale. Tant’è che viene sottoscritto tramite un’ordinaria scrittura privata. Ma questo contratto, che trova causa in un precedente rapporto tra le parti – quello cioè inadempiuto – non ha “effetto novativo”, ossia non cancella il contratto precedente. Sicché, quest’ultimo ritorna in vita se la transazione non viene rispettata. Quindi, la banca – ma il discorso è valevole per qualsiasi altro creditore – ben può chiedere un decreto ingiuntivo sulla somma inizialmente dovuta dal debitore se questi non rispetta la transazione, ossia l’accordo di pagamento. Il che significa anche che, se il creditore – nelle more dell’accordo – aveva già intrapreso le azioni esecutive, con il pignoramento dei beni del debitore, in caso di inadempimento, la procedura può ben andare avanti. Questo non esclude, tuttavia, che qualche transazione possa anche avere "effetto novativo", ossia si sostituisca completamente e definitivamente al precedente contratto, decretandone la totale estinzione. Il che significa che, in caso di inadempimento della transazione, il creditore non potrà più chiedere le somme originariamente vantate in forza del primo contratto. In buona sostanza, esistono due diversi tipi di transazioni (ossia di saldo e stralcio): - La transazione novativa: comporta la definitiva cancellazione del primo accordo e la sua sostituzione con il secondo; sicché, in caso di inadempimento, il creditore può chiedere solo le somme concordate nella transazione; - La transazione non novativa (di solito, la più usata) che invece non comporta una cancellazione del precedente accodo. In tal caso, quindi, in caso di inadempimento all’accordo, rivive il precedente contratto e il creditore potrà chiedere la somma più alta.
La giornata sarà conclusa ad Erbil, in Kurdistan, con la messa allo stadio
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