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Petrolio: la saudita Aramco avverte, i prezzi bassi minacciano miliardi di investimenti

Ci sarà petrolio in eccesso fino alla metà del prossimo anno e il mercato potrebbe ritrovare un equilibrio più rapidamente se ci sarà davvero un taglio della produzione. Lo afferma l’agenzia internazionale per l’energia, mentre dal World Energy Forum di Istanbul la saudita Aramco si aspetta una ripresa nel 2017 e prevede l’ingresso in borsa del suo 5% fra due anni. “L’industria del petrolio e del gas è stata sconvolta da entrate al collasso, perdite di posti di lavoro e chiusura di imprese”, sostiene Amin H. Nasser, presidente e amministratore delegato di Aramco. “La debolezza del mercato continua, ci aspettiamo che circa mille miliardi di dollari di investimenti saranno rinviati o cancellati entro la fine di questo decennio”. La riduzione della produzione dei Paesi Opec e della Russia, cui ha dato l’avallo anche il presidente Vladimir Putin, non mette d’accordo tutti. “Perché dovremmo?”, ha affermato Igor Sechin, capo del gigante petrolifero russo Rosneft, che realizza il 40% della produzione del Paese. Sechin ha intenzione invece di aumentarla e mette in dubbio che Iran, Arabia Saudita e Venezuela vogliano davvero ridurre le rispettive produzioni.