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Bond day: perpetual societari, i loro rendimenti sono ok

Dominano ancora la scena del mondo obbligazionario: i subordinati societari – malgrado tutto – tengono bene le quotazioni e sono addirittura previsti in sovraperformance nei prossimi mesi. Nelle prime settimane dell’anno alcuni hanno dato buone soddisfazioni, con inattesi rally. In parte ciò è dipeso da vicende societarie particolari: è il caso per esempio dei vari perpetual di Volkswagen (IOB: 0P6N.IL - notizie) , presenti in molti portafogli italiani, sebbene trattati solo sull’“Otc”. Così come quelli della spagnola Repsol (Amsterdam: RP6.AS - notizie) (settore petrolifero) e del comparto energetico in generale. All’interno della categoria – rappresentata da una cinquantina di obbligazioni – si verificano tuttavia sostanziali differenze in termini di rendimento a seconda della valuta di denominazione. E questa è un’evoluzione un po’ anomala.

Yield alti in franchi e in dollari

Il divario infatti fra divisa svizzera e dollaro statunitense da una parte ed euro dall’altra si è accentuato. Sulla moneta europea lo “yield” medio si aggira sul 3%, mentre in Chf sale al 5% (ma il numero di emissioni è nettamente inferiore e la loro liquidità incerta) e nella valuta verde supera in molti casi il 6%. Con un rapporto rischio/rendimenti spesso più favorevole rispetto a quello dei corporate, le cui quotazioni risultano maggiormente esposte al fattore “duration”. Oggi quindi per chi voglia puntare a profitti nel tempo l’opzione dei perpetual societari appare inaspettatamente più stabile rispetto ai titoli di Stato e perfino ai societari senior. Forse nella seconda parte dell’anno si verificherà volatilità anche su tale fronte, ma meno di quanto si possa prevedere per esempio per i governativi.

Cinque titoli per una diversificazione totale

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Dato per acquisito che si tratta pur sempre di bond con una seniority superiore solo agli strumenti azionari e che sono subordinati a tutte le altre emissioni obbligazionarie dell’emittente, ciò comporta che in caso di default i possessori di tali strumenti verranno rimborsati solo dopo gli altri obbligazionisti ma prima degli azionisti. Fatta questa premessa, ecco cinque emissioni quanto meno da valutare nel complesso panorama del mondo obbligazionario.

  • In franchi svizzeri: Alpiq (fornitore elvetico indipendente di servizi energetici) no rating - Isin CH0212184037 – tipologia perpetual con “call” 15/11/2018 – cedola 5% e dopo “call” (se non esercitata) variabile 5Y Chf + 457,2 bp – prezzo “ask” sugli 88 Chf – taglio 5.000 Chf.

  • In euro: Volkswagen (Xetra: 766400 - notizie) (costruttore automobilistico tedesco) rating BBB- - Isin XS1206541366 – tipologia perpetual con “call” 20/3/2030 – cedola 3,5% e dopo “call” (se non esercitata) 15Y€ + 306 bp – prezzo “ask” sui 92,9 euro – taglio 1.000 euro.

  • In euro: Lufthansa (compagnia aerea tedesca) rating BB - Isin XS1271836600 – tipologia perpetual con “call” 12/2/2021 – cedola 5,125% e dopo “call” (se non esercitata) 5Y€ +478,3 bp – prezzo “ask” sui 106,7 – taglio 1.000 euro.

  • In dollari Usa: Rwe (Amsterdam: RW6.AS - notizie) (società energetica tedesca) rating BB – Isin XS0767140022 – tipologia perpetual con “call” 12/10/2017 – cedola 7% e dopo “call” (se non esercitata) 5Y$ +575,4 bp – prezzo “ask” sui 103 – taglio 2.000 Usd.

In dollari Usa: ENBW Energie Baden-Wuerttemberg (Londra: 0IHQ.L - notizie) (società energetica tedesca) rating BBB- – Isin XS1498442521 – tipologia perpetual con “call” 5/4/2020 – cedola 5,125% e dopo “call” (se non esercitata) 5Y$ + 386,9 bp – prezzo “ask” 102,6 – taglio 2.000 Usd.

Si sono volutamente scelti solo titoli a basso taglio, con liquidità mediamente buona, in un contesto globale ampio e che prevede molte emissioni a taglio 100.000 o 200.000. Un “piccolo” mondo nel quale la conoscenza specifica dei singoli bond può portare a performance di tutto rilievo, con una rischiosità inaspettatamente inferiore rispetto a quella di altre categorie di bond, più presenti nei portafogli degli investitori.

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