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Btp in calo controllato su vittoria 'no' in Grecia, spread a 160 pb

Un operatore a lavoro. REUTERS/Brendan McDermid

MILANO (Reuters) - Secondario italiano in territorio negativo, in linea con l'intero comparto periferico, in una seduta che per ora, al contrario di quanto molti si aspettavano, sta complessivamente arginando gli effetti della netta vittoria del "no" al referendum greco.

Attorno alle 12,30 in un contesto di scambi sottili, se non quasi nulli, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 160 punti base dai 149 del finale di seduta di venerdì e, in parallelo, il tasso del decennale sale a 2,35% dal 2,27% dell'ultima chiusura.

Il giorno dopo che i greci hanno optato per uno schiacciante "no" nel referendum sulla proposta di accordo dei creditori, gli occhi degli investitori sono puntati sulle decisioni della Bce: è attesa la decisione di Francoforte sulla nuova concesssione o meno di fondi di emergenza alle banche elleniche, a corto di liquidità, e secondo fonti vicine alla situazione la Banca centrale europea dovrebbe limitarsi a congelare la liquidità di emergenza all'attuale livello.

Intanto in mattinata, nonostante la vittoria del "no" da lui sostenuto, il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis si è dimesso spiegando di aver preso questa decisione perché convinto che una sua sostituzione possa facilitare la ripresa di una trattativa verso un nuovo accordo con i creditori. [IDnL8N0ZM0HW]

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"A differenza di quanto si aspettavano in molti, il mercato non ha aperto male, anzi stiamo tenendo livelli visti in settimana, in un contesto di scambi molto bassi. E' una giornata in cui siamo in attesa di notizie, sostanzialmente dalla Bce, che più che congelare i fondi Ela non vedo che cosa possa fare", sintetizza un trader di una primaria banca italiana.

"La situazione non è drammatica, come alcuni si aspettavano, considerata la gravità della situazione delle banche greche. Si tratta più di un riflesso condizionato ma il 'risk-off' è molto ordinato e nel breve non fa preoccupare. Inoltre, avvicinandosi allo storico appuntamento di ieri, la settimana scorsa gli investitori non avevano assunto posizioni particolarmente rischiose e quindi oggi non ci sono stati spiccati movimenti di correzione", spiega lo strategist di Citi, Matteo Regesta.

A rassicurare i mercati, secondo lo strategist, soprattutto la tutela offerta, ancora una volta, dagli strumenti di cui dispone la Bce.

"Nel momento in cui la situazione dovesse precipatare Francoforte è pronta ad accelerare sul ritmo degli acquisti...e poi c'è sempre lo strumento dell'Omt a disposizione dei Paesi che ne avessero bisogno", aggiunge Regesta.

A limitare i danni sul mercato, secondo lo strategist, anche un fattore più squisitamente tecnico. "Le banche europee hanno inserito i titoli di Stato (italiani) in portafogli 'available for sale', non esposti al 'mark to market' come gli asset 'held for trading'. Questo spiega come mai non ci sia stata una liquidazione massiccia di quei titoli oggi".

Intanto l'agenda dei leader europei è ricca di incontri incentrati sulla questione greca: oltre al bilaterale franco-tedesco di stasera i ministri delle Finanze della zona euro, in vista dell'Eurogruppo straordinario di domani alle 13, hanno fatto sapere di aspettarsi nuove proposte dalla Grecia.

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