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Intesa Sanpaolo migliora risultati trimestre, conferma 2 mld dividendi 2015

Il nuovo grattacielo di Intesa SanPaolo a Torino. REUTERS/Giorgio Perrottino

MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo chiude il secondo trimestre dell'anno con un utile netto di 940 milioni, sopra il consensus raccolto da Reuters di 735 milioni.

Nel primo trimestre, ricorda una nota, l'utile era stato di 1,06 miliardi e nel secondo trimestre 2014 di 217 milioni. L'intero semestre chiude con un utile oltre i 2 miliardi, superiore al monte dividendi annunciato per l'anno, rispetto a circa 720 milioni nella prima parte del 2014.

"Quello che si è appena concluso è il miglior semestre dalla creazione di Intesa Sanpaolo: abbiamo conseguito risultati che ci pongono ai vertici del settore in Europa", commenta il Ceo Carlo Messina in una nota secondo cui si "stanno

raggiungendo in anticipo gli obiettivi previsti dal Piano d'Impresa".

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Il mercato saluta i risultati con un rialzo fino a 3,534 euro e alle 14 sale di 1,27% a 3,50 euro a fronte di un indice lievemente positivo. "I risultati sono superiori alle attese e la conferma della politica dividendi sul 2015 rassicura", dice un operatore interpellato a caldo.

Intesa Sanpaolo vede per il 2015 una crescita dei proventi operativi netti e del risultato corrente al lordo delle imposte mentre il costo del rischio è visto in calo, "nel quadro di una redditività sostenibile". E' confermato l'impegno alla distribuzione di due miliardi di euro di dividendi cash per l'esercizio 2015, indicato nel Piano di Impresa 2014-2017.

Le rettifiche su crediti scendono nel trimestre a 847 milioni. Nel semestre le rettifiche su crediti segnano il minimo dal 2011, con un calo di quasi 30%. La copertura dei crediti deteriorati sale a 47,3% da 47% di fine 2014. Per le sofferenze il tasso sale a 63,1% da 62,8.

Il Cet1 transitorio a fine giugno si attesta a 13,4% (13,2% a fine marzo). Il common equity pro-forma a regime è al 13,3%. La liquidità al 30 giugno ammonta a 58 miliardi.

Le commissioni segnano il dato semestrale più elevato dalla nascita della banca, grazie alla sostenuta dinamica del risparmio gestito. Le commissioni nette salgono del 14,6% a 3,794 miliardi.

Il cost/income è al 45,1%.

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