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Alitalia, commissario Paleari: nessuna preclusione a Cerberus

Un velivolo Alitalia. REUTERS/Max Rossi (Reuters)

MILANO (Reuters) - I commissari straodinari di Alitalia non hanno alcuna preclusione nei confronti dell'operatore di private Cerberus.

E' quanto dice, in un'intervista al Sole 24 Ore, Stefano Paleari, uno dei tre commissari impegnati a garantire la continuità aziendale della compagnia aerea e, contemporaneamente, a venderla.

"Con Cerberus abbiamo avuto incontri", rivela Paleari, "e i rappresentanti del fondo hanno avuto accesso alla dataroom ... Siamo lusingati per ogni soggetto che abbia manifestato interesse". Dunque, nessuna preclusione nei confronti dei soggetti non industriali? "Assolutamente no", risponde Paleari. "Alitalia ha bisogno di un azionista stabile e con adeguate risorse da investire per lo sviluppo. Non conta se a comprare sia un fondo di private equity come Cerberus o un grande vettore internazionale".

Per quanto riguarda il processo di risanamento di Alitalia, Paleari anticipa che "il secondo semestre del 2017 si chiuderà con un ebitda in sostanziale pareggio". E ancora: "Entreremo nel 2018 con una dotazione finanziaria di oltre 800 milioni, di poco inferiore al prestito ponte ricevuto. Non solo: i ricavi per la prima volta da alcuni anni sono tornati a crescere e siamo riusciti a tagliare nel complesso oltre 120 milioni di costi operativi su base annua". Insomma, "possiamo garantire già ora la continuità aziendale per il 2018".

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Paleari, però, si lamenta dei "costi esterni che gravano su Alitalia". E riserva una frecciata ad AdR (Atlantia: la compagnia paga "oltre 200 milioni all'aeroporto di Fiumicino... siamo costretti a sostenere costi crescenti pur restando a parità di servizi". Pertanto, il commissario chiede una discussione "su come arrivare ad una competizione (nei trasporti) su basi più equilibrate e paritarie".

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