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Bollo auto, al terzo mancato pagamento arriva “l'espulsione”

Secondo le stime si parla di oltre 420mila veicoli, circa l'1% di quelli circolanti in Italia. Photo Credits – Flickr/Automobile Italia
Secondo le stime si parla di oltre 420mila veicoli, circa l’1% di quelli circolanti in Italia. Photo Credits – Flickr/Automobile Italia

Sempre più possessori di automobili ‘dimenticano’ di pagare il bollo del proprio veicolo. Una piaga che implica una perdita di gettito per lo Stato, ma cui alcune Regioni (Lombardia, Lazio e Puglia, ndr.) stanno mettendo una pezza con una scelta drastica, ma che probabilmente funzionerà.

Parliamo della radiazione d’ufficio per i veicoli sui quali non sia stato pagato il bollo auto per almeno tre anni consecutivi. Ciò significa che in caso di mancato pagamento del terzo bollo consecutivo, dopo 30 giorni intervengono le forze dell’ordine con il ritiro della carta circolazione, della targa e cancellazione del veicolo dal PRA.

In verità una scelta non rivoluzionaria né innovativa, ma semplicemente l’attuazione di ciò che prevede il Codice della strada. L’articolo 96, infatti, dice chiaramente che “ferme restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l’A.C.I., qualora accerti il mancato pagamento di detti tributi per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario del veicolo la richiesta dei motivi dell’inadempimento e, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del P.R.A., che ne dà comunicazione al competente ufficio della Direzione generale della M.C.T.C. per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia, con le modalità stabilite con decreto del Ministro delle finanze, sentito il Ministro dei trasporti e della navigazione”.

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Ma chi è coinvolto? Secondo le stime si parla – solo per le tre regioni che attuano l’articolo 96 del Codice della strada – di oltre 420mila veicoli, circa l’1% di quelli circolanti in Italia. E contando che lo attuano solo tre regioni, è evidente come a livello nazionale il numero di veicoli senza bollo da tre anni sono ben di più.

Oltre a recuperare il gettito della tassa, l’operazione avrebbe l’obiettivo di ripulire gli archivi automobilistici del PRA dai veicoli ormai non più circolanti, ceduti e sui quali i proprietari individuati non hanno un interesse a renderli circolanti. E se si vuole fare ricorso? Si può, facendolo in opposizione al provvedimento di cancellazione che è ammesso entro trenta giorni al Ministro delle finanze. Si potrà, inoltre, dimostrare il pagamento di almeno un bollo precedente alla data di notifica oppure di essere esentati dal pagamento, o, infine, dimostrare di aver venduto l’auto o averne perso il possesso.