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Borsa Milano chiude positiva su attese rilancio dei Pir, svettano anche Sias e Astm

L'ingresso principale della Borsa di Milano.

MILANO, 26 novembre (Reuters) - Chiusura positiva a Piazza Affari: a una prima parte della seduta caratterizzata da prese di beneficio ne è seguita una più orientata sul fronte degli acquisti. Sullo sfondo restano le indicazioni positive sul negoziato commerciale Usa-Cina.

Secondo un trader a far tornare gli acquisti sul mercato, le indiscrezioni di stampa sul rilancio dei Pir (piano individuali di risparmio) dopo il via libera in commissione Finanze della Camera per consentire a casse previdenziali e fondi pensione di investire in più di un piano e di destinare una parte degli investimenti verso le micro imprese.

"Per questo motivo oggi si sono mossi soprattutti i titoli a media e piccola capitalizzazione legati al tema dei Pir", osserva il broker.

Forti acquisti, dunque, su Fiera Milano (+5,8%), Safilo (+5,81%), D'Amico (+8,95%), ma anche Elica (+5,36%), Astaldi (+8,69%) e Carel Industries (+16,59%), migliore titolo del listino. Denaro anche su Rcs (+4,9%) e Autogrill (+3,2%) Un primario broker italiano rileva che "la notizia è molto positiva e l'approvazione del provvedimento può aprire una nuova stagione per i Pir dopo i riscatti subiti nel 2019".

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Rimbalzano i titoli delle società autostradali dopo i cali registrati ieri a seguito del crollo avvenuto due giorni fa nei pressi di Savona di un viadotto dell'autostrada Torino-Savona, gestito dalla controllata di Sias-Astm Autostrada dei Fiori, ma senza provocare danni a veicoli e persone.

Astm segna +5,5%, mentre Sias sale del 5%. Fidentiis ritiene che "gli ultimi aggiornamenti sul crollo del ponte confermano le prime impressioni che non dovrebbero esserci responsabilità da parte della società. Per questo motivo non ci aspettiamo ulteriori impatti negativi sui titoli Sias e Astm, considerando che il tratto di strada dell'A6 Torino-Savona rappresenta solo il 5% dell'Ebitda di Sias e che i tempi di ricostruzione dovrebbero essere relativamente brevi".

A questo problema si è aggiunta ieri, sempre in Liguria, la chiusura dell'Autostrada A26, a Nord di Genova, oggi parzialmente riaperta su di una corsia per ogni senso di marcia per delle verifiche tecniche su due ponti, il Fado Nord ed il Pecetti sud, gestito da Aspi del gruppo Atlantia (+0,38%).

"Mi sarei aspettato un nuovo ribasso per Atlantia", sottolinea un trader. Un primario broker italiano rileva che "nonostante l'impatto sui ricavi del gruppo dalla perdita di traffico sia molto marginale (per la A26 stimiamo 195 milioni di ricavi da pedaggio all'anno), la notizia si aggiunge a quelle negative emerse nelle ultime settimane e rende sicuramente più complicata la posizione del gruppo".

Deboli le banche che erano partite bene stamani. Unicredit cede lo 0,55%. Sul titolo c'è comunque molto interesse "anche perché ci si sta avvicinando alla presentazione del piano industriale il 3 dicembre", osserva un broker. Andamento analogo anche Intesa Sanpaolo (-0,45%). Ubi Banca chiude piatta, ma oltre i livelli precedenti la diffusione dei risultati, che, secondo alcuni analisti, avevano penalizzato eccessivamente il corso delle azioni.

Enel recupera nel pomeriggio e chiude positiva (+0,86%) nel giorno della presentazione del piano industriale al 2022 che, tuttavia, non sembra avere entusiasmato il mercato in maniera particolare, nonostante gli obiettivi annunciati siano superiori alle attese.

"I numeri sono in crescita, ma non tali da accendere la fantasia degli investitori e per questo inizialmente il mercato ha preso profitto", osserva un trader. Il titolo sconta anche l'andamento cedente del comparto delle utility a livello europeo con lo Stoxx settoriale che perde lo 0,5%.

Fiat Chrysler (Fca) piatta dopo la conferma che si arriverà a un accordo per la fusione con Psa nelle prossime settimane.

Buzzi Unicem balza del 2,8%, rafforzandosi dopo l'annuncio che Kosmos Cement Company, controllata al 25% in via indiretta, ha sottoscritto un accordo vincolante riguardo la vendita di determinate attività a Eagle Materials per un corrispettivo di circa 665 milioni di dollari.

Venduto il settore delle oil companies, nonostante l'andamento in lieve rialzo del greggio, con Eni in flessione dello 0,83% e Saipem (-1,37%).

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(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)