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Borsa Milano pesante, torna sui livelli di fine maggio causa timori nuovi lockdown

Delle persone escono dalla sede della Borsa di Milano

MILANO, 28 ottobre (Reuters) - Seduta molto difficile a Piazza Affari, travolta dalle vendite alla stregua degli altri mercati europei, affosssati dal balzo dei contagi da coronavirus negli Usa e in Europa, con i timori di nuovi lockdown in vista per tentare di arginare il dilagare delle infezioni. Sui mercati pesa anche l'incertezza legata all'esito delle imminenti elezioni presidenziali americane martedì prossimo.

In forte calo anche i futures sulle borse Usa, che indicano un avvio negativo per i mercati americani nel pomeriggio.

Il Ftse Mib si è portato a ridosso della soglia tecnica di 18.000 punti, tornando sui livelli di fine maggio scorso.

"Sulla borsa c'è il classico effetto da book vuoti che amplifica il ribasso. I timori per l'economia a causa dell'epidemia spingono a vendere. Ci sono tante incertezze e non ci sono compratori in giro oggi", osserva un trader.

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Giu' anche il prezzo del Brent, sceso poco sopra i 40 dollari al barile proprio a causa del crollo dei consumi a seguito della pandemia.

Sul fronte dello spread fra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani e tedeschi la forbice si muove al rialzo intorno ai 137 punti base.

Quasi superfluo trovare delle storie oggi, visto che tutti comparti non sono indenni dall'ondata di vendite, mentre iniziano ad arrivare i risultati trimestrali.

Forte ribasso per i bancari. Le big Intesa Sanpaolo e Unicredit, in calo fra il 2,8% e l'1,9%. Banco Bpm arretra del 2,3%. Male anche le piccole dopo il balzo di ieri, come Creval (-4,9%) e Pop Sondrio (-4,9%). Pesante anche Mediobanca che arretra del 3,4%.

I risultati trimestrali di Fca, che chiude il terzo trimestre con un Ebit adjusted di 2,3 miliardi di euro, sostenuto in particolare dal risultato del Nord America, non hanno effetti sul titolo che cede comunque il 2,5% a fronte del comparto auto europeo in flessione del 4,2%.

Cambia rotta, invece, Saipem, che si muove piatta, dopo un avvio in forte calo stamani a seguito dei risultati del terzo trimestre sotto le attese. Successivamente le dichiarazioni dell'AD, Stefano Cao, che stima un obiettivo di investimenti per il 2021 sopra il target di quest'anno inferiore ai 400 milioni, hanno fatto tornare gli acquisti sul titolo che è passato in positivo.

Sempre nel settore oil Eni mantiene il ribasso intorno al 3% dopo i risultati del terzo trimestre che registrano una perdita netta adjusted di 153 milioni a causa del persistente calo del prezzo del petrolio per la crisi del Coronavirus, di poco sotto il consensus fornito dalla società di 180 milioni.

Atlantia cede il 3,8%. Stamani Cdp ha dato l'ok all'offerta dettagliata, con conferma della forchetta di prezzo per l'acquisizione dell'88,06% di Autostrade per l'Italia detenuto da Atlantia.

Crollano gli industriali, con Leonardo, in flessione del 3,4% ma in recupero dai minimi di avvio seduta. Ribasso analogo anche per Pirelli.

Fra i pochi titoli che si salvano quest'oggi, emerge Diasorin (+0,6%), la società di diagnostica molto presente sul fronte dei test molecolare e antigenici per rilevare il Covid-19.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)