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Covid, le 5 idee di Massimo Bottura per salvare i ristoranti

Massimo Bottura (REUTERS/Alessandro Garofalo)
Massimo Bottura (REUTERS/Alessandro Garofalo)

Una lettera toccante ma molto chiara, diretta e di una incredibile lucidità. Massimo Bottura, chef stellato tra i migliori al mondo, titolare della mitica Osteria Francescana di Modena, si rivolge al premier Conte per lanciare un appello al governo dopo le restrizioni imposte dall’ultimo dpcm a bar e ristoranti. Nella sua lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, Bottura suggerisce cinque misure per salvare il mondo della ristorazione e per “non perdere un pezzo fondamentale dell'identità nazionale". Ecco le sue parole.

“Abbiamo chiuso a marzo e ci avete chiesto di riaprire dopo tre mesi rispettando le regole. L’abbiamo fatto. In tantissimi si sono indebitati per mettersi in regola: mascherine, gel, scanner di temperatura, saturimetri, sanificazione dell’aria, test per tutto lo staff, ingressi alternati, tavoli distanziati - spiega lo chef - Per uscire da questa crisi senza precedenti, abbiamo bisogno di speranza e fiducia. La speranza è quella che ci mantiene in una condizione attiva e propositiva. La fiducia è credere nelle potenzialità personali e degli altri”.

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“Oggi più che mai ci sentiamo soli, si rischia la depressione”, scrive ancora Bottura, per poi elencare le sue 5 idee salva-ristoranti.

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1) Chiusura serale almeno alle 23.

2) Liquidità in parametro ai fatturati.

3) Cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo.

4) Decontribuzione 2021 (“visto che per il 2020 abbiamo già adempiuto in pieno”).

5) Abbassamento dell’aliquota Iva al 4% per il prossimo anno.

E ancora: “Io credo che oggi un ristorante, in Italia, valga una bottega rinascimentale: facciamo cultura, siamo ambasciatori dell’agricoltura, siamo il motore del turismo gastronomico, facciamo formazione, ed ora abbiamo dato inizio ad una rivoluzione culinaria ‘umanistica’ che coinvolge il sociale. L’ospitalità e la ristorazione, l’arte e l’architettura, il design e la luce sono gli assi portanti della nostra identità”.

Infine, una riflessione: “La politica è fatta di coraggio e di sogni. È simile alla poesia. È fatta di immaginazione e di futuro. La politica deve rendere visibile l’invisibile”.

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