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Eni ancora in calo, ma la strategia degli analisti è bullish

Ancora una giornata in discesa per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che ha chiuso la quarta sessione consecutiva al ribasso, scendendo in controtendenza rispetto al mercato. Il titolo, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un ribasso di oltre un punto percentuale, quest'oggi ha ceduto lo 0,56% a 14,13 euro, con oltre 13 milioni di azioni scambiate, al di sotto della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 16 milioni di pezzi.

ENi snobba il rialzo del petrolio: pesa ancora la Nigeria?

ENI non ha beneficiato della positiva intonazione del mercato e non ha tratto vantaggio neanche dal rialzo messo a segno nelle ultime ore dai prezzi del petrolio che si stanno spingendo in area 53,5 dollari al barile.
La debolezza odierna del titolo segue quella già manifestata nelle sessioni precedenti, durante le quali le azioni della società del cane a sei zampe sono state penalizzate dalle cattive notizie arrivate dalla Nigeria.

Il Governo del Paese africano ha infatti sequestrato temporaneamente la licenza relativa al blocco offshore OPL245 detenuta pariteticamente da ENI e Shell (Londra: RDSB.L - notizie) . I magistrati della Nigeria hanno fatto sapere di avere le prove che le due società erano al corrente del fatto che l'importo pagato al Governo nigeriano, pari a 1,1 miliardi di dollari, sarebbe stato trasferito alla Malabu Oil Company, appartenente ad un precedente Ministro del Petrolio.

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Buone notizie dall'Indonesia

Non sono mancate però le buone notizie visto che non più tardi di ieri ENI ha annunciato una nuova importante scoperta nell'offshore indonesiano, segnalando di aver perforato e testato con successo il pozzo Merakes 2, confermando l'estensione della scoperta effettuata nell'ottobre 2014 con il pozzo Merakes 1.

I giudizi positivi dei broker sul titolo

Gli analisti di Icbpi giudicano in maniera positiva la notizia della perforazione del pozzo di Merakes, segnalando che la scoperta potrebbe arrivare a pesare circa il 5% sulle riserve certe del gruppo e dovrebbe dare un contributo significativo alla crescita produttiva di ENI in Indonesia che attualmente rappresenta poco meno dell'1% della produzione consolidata.
Confermata così la view positiva sul titolo che per gli analisti di Icbpi resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 17 euro.

La stessa indicazione "buy" giunge dai colleghi di Equita SIM che mantengono invariato il rating "buy" su ENI, con un target price a 15,5 euro. Questo però non ha impedito alla SIM milanese di ridurre di 50 punti base il peso del titolo nel suo portafoglio principale per lasciare spazio ad STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) .

Bullish anche la strategia di Mediobanca Securities secondo cui ENI potrà sovraperformare il mercato, con un fair value molto generoso pari a 20 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 40% rispetto ai prezzi correnti di Borsa.

Con riferimento alla decisione imposta dalla Nigeria ad ENI di cedere temporaneamente il controllo del blocco Opl245, gli analisti segnalano che quest'ultimo include anche i giacimenti oil di Etan e Zabazaba, non ancora sviluppati e non inseriti nel piano di produzione quadriennale di ENI.

Secondo Mediobanca qualsiasi risvolto negativo è destinato ad avere un impatto limitato sull'azione, aggiungendo che il focus degli investitori presto dovrebbe orientarsi nuovamente sui risultati del quarto trimestre del 2016 e sull'aggiornamento del piano strategico del gruppo previsto per l'1 marzo.

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