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Etruria, pm Rossi: io corretto caso Boschi, Pd chiede nuova audizione

Logo Banca Etruria a Roma. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

ROMA (Reuters) - Bufera sul procuratore di Arezzo Roberto Rossi per aver omesso il coinvolgimento di Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario alla presidenza del consiglio Maria Elena, nell'indagine su Banca Etruria.

Il magistrato ha scritto una lettera al presidente della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario, Pier Ferdinando Casini, per negare di aver nascosto informazioni rilevanti.

La lettera "fornisce una risposta chiara ed esauriente. Tutto il resto afferisce ai giudizi politici che ciascun Gruppo ha il diritto di formulare", scrive Casini in una nota.

Rossi, rispondendo la scorsa settimana alle domande dei parlamentari durante l’audizione in Commissione, aveva dichiarato che ai danni di Boschi non sussiste alcuna richiesta di rinvio a giudizio.

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Una risposta reticente secondo alcuni commissari, in primis Andrea Augello di Idem, il primo a sollevare il caso.

Infatti, secondo quanto conferma una fonte a conoscenza della situazione, Boschi è indagato assieme all'intero cda presieduto da Lorenzo Rosi per i possibili profili penali legati all'emissione di bond subordinati prima che Banca Etruria finisse in procedura di risoluzione, nell'autunno del 2015.

Su Facebook Maria Elena Boschi difende il padre: "Se ha commesso reati ne risponderà come privato cittadino. Con tutti i doveri e tutte le garanzie previste dalla legge. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del Pd".

Il democratico Andrea Marcucci annuncia che il suo partito chiederà di audire nuovamente Rossi.

Prima che Banca Etruria finisse in procedura di risoluzione, la Banca d'Italia aveva chiesto una aggregazione con un partner di elevato standing, stigmatizzando il management di allora per non aver portato in assemblea l'unica proposta concreta ricevuta dalla banca Popolare di Vicenza, istituto in crisi e già sotto la lente della Vigilanza.

Rossi in audizione si è detto stupito che Via Nazionale sostenesse un 'matrimonio' con un istituto già allora in difficoltà e poi liquidato lo scorso giugno, assieme a Veneto banca, in una operazione costata finora allo Stato circa 5 miliardi.

Il Pd ha utilizzato le dichiarazioni del magistrato come prova di un'inadeguata azione della vigilanza.

Bankitalia ha replicato sostenendo che ad Etruria non è stata contestata la mancata aggregazione con Vicenza, ma il fatto che l'unica proposta ricevuta, quella di Vicenza per l'appunto, non fosse stata portata a conoscenza dell'assemblea.

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