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Exor prima per fatturato in Top 20 Italia, seconda Eni per Mediobanca

La sede di Eni a Roma, con il logo del cane a sei zampe. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

MILANO (Reuters) - Dopo 11 anni di supremazia di Eni, nel 2014 Exor si è imposto come il primo gruppo industriale italiano per fatturato mentre la major petrolifera scivola in seconda posizione, appesantita dal calo dei prezzi del greggio, davanti a Enel, stabile al terzo posto. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'ufficio studi Mediobanca sulle principali società italiane. In particolare, nell'elenco delle prime 20 aziende per fatturato, che dalla terza alla 14esima posizione comprese non vede cambiamenti rispetto al 2013, si distinguono i due nuovi ingressi di Parmalat e Isab, rispettivamente al 20esimo e al 19esimo posto, a fronte dell'uscita di TotalErg e A2A. Alle spalle di Enel, in quarta posizione si attesta Gse, società pubblica attiva nella compravendita di energia elettrica, seguita da Telecom Italia, Finmeccanica, Edison, Esso italiana, Edizione, Saras, Poste Italiane, Kuwait Petroleum, Ferrovie e Luxottica risultata prima nella Top 30 del sistema 'Moda'. Ma se si prendono in considerazione gli utili del biennio 2013-2014, Eni riconquista la vetta, davanti a Enel, con Exor che scivola sul gradino più basso del podio. Per numero di dipendenti, al primo posto c'è Exor, al secondo Poste e al terzo Eni. Da segnalare che Poste - che sbarcherà in Borsa il 27 ottobre - è sesta per utili ma 11esima per fatturato anche se l'ufficio studi di Mediobanca spiega che, ove i premi assicurativi del gruppo fossero sommati ai ricavi postali e finanziari, emergerebbe un gruppo da 24,5 miliardi che diverrebbe così quinto nella classifica assoluta, davanti a Telecom. Dal punto di vista dei debiti finanziari, Exor è prima (con 60,2 miliardi in aumento del 13,2%), seguita da Enel (57 miliardi, in calo del 2,2% sul 2013) e Telecom Italia (34,6 miliardi in calo dell'1%). L'ufficio studi di Mediobanca inoltre ha individuato nove società (tra 'medie' e 'medio-grandi') definite "dinamiche" perché hanno realizzato un incremento delle vendite pari almeno al 20% sia rispetto ai livelli pre-crisi del 2007 che a quelli del 2013 e un'incidenza del risultato sul fatturato 2014 maggiore del 4%. Tra queste - tutte caratterizzate da una forte vocazione all'export ed espressione del tessuto imprenditoriale del Nord Italia - Vicini, Lardini, Herno e Fidia tra le 'medie'; Diamant, Lucchini, Cigierre, Pietro Fiorentini e Interpump tra le 'medio-grandi'. (Sara Rossi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia