Facebook potrebbe limitare la visibilità dei gruppi no-vax
I movimenti no-vax potrebbero presto non avere più la voce di portare avanti le loro teorie. Infatti oltre ad essere disconosciute dalla scienza, e in particolare dalla statistica, ci sono stati negli ultimi mesi degli eventi che hanno portato a un ridimensionamento delle rivendicazioni no-vax, sebbene alcuni gruppi non si siano arresi all’evidenza della cronaca.
Per rimanere all’Italia, i casi di morbillo degli ultimi anni hanno portato all’obbligo vaccinale, grazie al quale c’è stato un recente e promettente riavvicinamento dell’immunità di gregge; la neoministra Grillo, facente parte del Movimento 5 Stelle, ha corretto il tiro dopo le sue prime ‘vaghe’ uscite sul tema, confermando l’obbligo in essere; Beppe Grillo, un tempo sostenitore di teorie mediche che poi si sono rivelate fasulle, ha in seguito appoggiato il contro-manifesto di Roberto Burioni a favore della scienza.
Oggi anche Facebook potrebbe dare un deciso colpo di spugna ai movimenti no-vax, cambiando l’algoritmo di popolarità e riducendo in sostanza lo spazio di condivisione per le teorie antiscientifiche riguardo ai collaudatissimi vaccini che si usano in tutto il mondo, e per altre teorie strampalate come quelle che collegano i vaccini all’autismo.
Come si è arrivati a questa decisione? Prima di tutto, si parte dal dato oggettivo dell’aumento di casi di morbillo (e di altre malattie similari per le quali è previsto il vaccino) e del conseguente aumento di morti e complicanze. Un fenomeno globale, che coinvolge i no-vax in modo direttamente proporzionale: si pensi alle comunità no-vax negli Stati Uniti e nel Giappone, dentro e attorno le quali i rischi sono stati molti alti.
Secondo un dipendente del celebre social network, coperto dall’anonimato, Facebook non può eliminare i gruppi contro i vaccini e i loro messaggi, a meno che non vi siano minacce di morte o incitamenti violenti conclamati e segnalati da più utenti; tuttavia c’è in programma il cambiamento delle regole interne sui messaggi pubblicitari. A margine, sono previste diverse misure per diminuire la visibilità dei gruppi no-vax, che potrebbero non apparire più nella lista dei gruppi raccomandati da Facebook.
La misura più imponente riguarderebbe i post contenenti informazioni errate sui vaccini: in questi casi ci potrebbe addirittura essere il declassamento in fondo all’algoritmo, con visibilità prossima allo zero.
Visto l’aumentare dei casi, Facebook, gli altri social media e i maggiori gruppi mediatici e informatici della Silicon Valley sono costantemente sotto pressione per mettere all’angolo i gruppi no-vax e vietare loro di veicolare contenuti disinformativi sui temi medici.
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