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Ftse Mib a 20mila punti? Possibile. Ecco quando

Tra Atlante (in Italia) e Draghi (in Europa) i mercati sono sempre più in allerta anche se la debolezza è la protagonista di fondo. Intanto le prospettive per il Ftse Mib nel secondo semestre continuano ad essere potenzialmente positive secondo l'analisi di Vincenzo Longo, Market Strategist di IG

Fallito il meeting di Doha, il mercato torna a concentrarsi sulle trimestrali USA: quale le prime impressioni dopo i conti delle big di Wall Street?

Il nulla di fatto della riunione di Doha non ha colpito il mercato, confermando la nostra view secondo cui gli investitori erano preparati a notizie non particolarmente positive. E’ pur vero che lo sciopero in Kuwait potrebbe aver offerto un temporaneo paracadute al petrolio. In attesa della prossima riunione di giugno, gli investitori torneranno a concentrarsi sui fondamentali. I dati meno brutti delle attese arrivati dalla Cina e la crisi del comparto shale oil negli Usa dovrebbero aiutare a ribilanciare meglio domanda e offerta, stabilizzando di fatto i corsi del greggio intorno ai 40 dollari.

Accantonato il tema petrolio (almeno fino a inizio giugno) gli operatori sposteranno l’attenzione sulle trimestrali. I colossi di Wall Street hanno registrato utili e ricavi in forte calo rispetto allo scorso anno, ma comunque migliori delle attese (artificialmente tenute basse). Il testimone passa ora alle società tech e industriali, dove si temono figure non particolarmente entusiasmanti e possibili profit warning. Un assaggio è arrivato ieri sera da Intel, che ha deciso di ridurre il personale (-12 mila unità) e ha rivisto l’outlook sull’anno, prospettiva questa non in linea con aspettative di una crescita globale sostenuta.

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Domani tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo della Bce: quali le attese in vista di una deflazione confermata nuovamente dalle ultime cifre Istat?

Al di là dell’Italia, in deflazione negli ultimi due mesi, il problema della crescita zero o negativa dei prezzi al consumo riguarda anche altri Paesi della zona euro. Nonostante Draghi nelle sue ultime apparizioni abbia più volte ribadito di continuare a contrastare con ogni mezzo il pericolo di una deflazione, crediamo che nel breve la Bce abbia le mani piuttosto legate. Le manovre monstre di marzo, che saranno operative al 100% a partire da giugno (lancio della nuova TLTRO), richiederanno del tempo prima di produrre effetti sull’economia reale. Draghi, pertanto, dovrà tenere a bada gli investitori solo con le parole almeno fino a settembre, cercando di convincerli che gli strumenti in mano alla Banca centrale non sono finiti e che nuove manovre potrebbero essere adottate se lo scenario dovesse deteriorarsi.

Il protagonista del listino italiano è Atlante, il fondo che servirà per salvare le banche e che ha già garantito l'aumento della Pop. di Vicenza al posto di Unicredit. In virtù della sua azione, quali sono le prospettive per il listino milanese?

I recenti sviluppi sul fondo Atlante hanno permesso ai titoli bancari e a Piazza Affari di rimbalzare con forza dai minimi di aprile. Ovviamente il tutto si è sposato bene con il contesto macro internazionale, che ha visto le borse Usa tornare al ridosso ormai dei massimi storici. Nonostante lo slittamento del Cdm chiamato a decidere sulle manovre di “accompagnamento” (decreto su tempi di recupero crediti) al fondo Atlante, crediamo che il comparto bancario possa resistere alle vendite massicce. Ieri sono emerse delle prese di profitto sul finale di seduta, che visto il rally dell’ultima settimana, possono essere giudicate piuttosto accettabili. Per il Ftse Mib eventuali fasi di pull back potrebbero riportarlo anche verso 17.850 punti. E’ necessario non scendere sotto tale livello per non pregiudicare la recente performance. La prima resistenza passa per 18.600 punti, superati i quali l’indice potrebbe tornare verso i massimi di marzo, a 19 mila punti. Continuiamo a confermare il target di 20 mila punti, come principale obiettivo del 2° semestre.

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