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Germania al voto: senza alleanze non si governa, ecco gli scenari possibili

Tre partiti sono in testa ai sondaggi da maggio nella corsa per il Bundestag, il parlamento federale tedesco.

Il programma della coalizione di centro

Il candidato cristiano democratico Laschet dichiara di puntare su "strumenti efficienti di economia di mercato" per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. A livello sociale, intende promuovere la costruzione di più di 1 milione e mezzo di nuove case in Germania entro il 2025.

La CDU/CSU ha inoltre promesso di abolire la "sovratassa di solidarietà", una mossa che beneficerà soprattutto i redditi più alti.

La Germania, secondo i socialisti

La principale differenza tra SPD e CDU risiede nel ruolo dello Stato.
Il candidato dei socialisti, nonché ministro delle finanze Olaf Scholz, non vuole ulteriori vincoli all'immigrazione, sostiene l'introduzione di una pensione minima e di un salario minimo di 12 euro all'ora.

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Scholz ha promesso di tornare al più presto alle regole di bilancio sancite dall'Unione europea, ma i conservatori lo hanno accusato di voler prolungare il meccanismo di solidarietà e trasformare l'Unione in una "Europa del debito".

I Verdi per la democrazia digitale e le zero emissioni

Per i Verdi, l'accesso a internet e la digitalizzazione sono strettamente legati ai diritti e alla partecipazione democratica. Il loro programma mette l'accento sullo sviluppo delle infrastrutture, finanziate attraverso il debito. La candidata Annalena Baerbock chiede un nuovo inizio e un cambio di passo in politica, con l'abbandono del carbone come fonte di elettricità e l'esclusivo via libera alla circolazione per le auto a zero emissioni.

Quali coalizioni possibili

Sembra chiaro che SPD o CDU saranno a capo del futuro governo, ma i sondaggi mostrano che avranno bisogno di altri due partner. Le possibili combinazioni, che prendono il nome dal colore dei partiti coinvolti, sono la "coalizione Kenya" (CDU, SPD e Verdi), la "coalizione tedesca" (CDU, SPD e liberali) o la "coalizione del semaforo".

L'ultima soluzione potrebbe risultare la scelta che ribalta il banco, con i liberali - che hanno fatto mostra di un certo pragmatismo - insieme a Socialisti e Verdi.
Ago della bilancia, dunque, il partito di Christian Lindner che vedono già come il prossimo ministro delle finanze.