Greggio, miglior avvio d'anno dal 2014 su disordini Iran, tagli output
SINGAPORE/LONDRA (Reuters) - Il greggio registra il miglior avvio d'anno dal 2014 toccando i massimi da metà 2015 grazie ai disordini in Iran e ai tagli dell'offerta da parte dei Paesi Opec e della Russia.
** Sia il futures Brent sia quello Usa aprono l'anno sopra 60 dollari il barile, cosa che non accadeva da gennaio 2014. Il Brent scambia in rialzo frazionale dello 0,06% a 66,91 dollari, mentre il derivato Usa guadagna lo 0,07% a 60,46 dollari.
** "I crescenti disordini in Iran preparano il terreno per un avvio rialzista del 2018", si legge in una nota ai clienti di Schork Report.
** Alcuni manifestanti hanno preso d'assalto le stazioni di polizia in Iran durante la notte. Le forze d'ordine del Paese stanno facendo fatica a contenere le proteste, le più accese dal 2009.
** "I rischi geopolitici sono chiaramente tornati sull'agenda del greggio dopo essere stati completamente assenti da quando il mercato è entrato in surplus nella seconda metà del 2014", spiega Bjarne Schieldrop, analista di Seb, che cita anche le situazioni in Libia, dove c'è stata un'interruzione della produzione, e Kurdistan.
** Ma anche senza i disordini in Iran, che è uno dei principali esportatori di greggio, il sentiment del mercato sarebbe positivo. "Il calo globale delle scorte e la solida crescita economica hanno controbilanciato il riavvio dell'oleodotto Forties e della produzione in Libia", spiega, infatti, Jeffrey Halley, analista senior di Oanda.
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