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Guerra in Ucraina: quanto potrebbe resistere l'Italia senza il gas di Mosca

Guerra Russia-Ucraina: quanto potrebbe resistere l'Italia senza il gas di Mosca (Photo by Ken Jack/Getty Images)
Guerra Russia-Ucraina: quanto potrebbe resistere l'Italia senza il gas di Mosca (Photo by Ken Jack/Getty Images) (Ken Jack via Getty Images)

La guerra in Ucraina, e le relative sanzioni, stanno causando importanti ripercussioni sull'economia italiana. Oltre all'aumento dei prezzi delle materie prime, sul tavolo c'è anche la questione del gas: quanto la guerra influirà e quanto l'Italia potrebbe resistere senza il gas russo? Queste le domande alle quali in queste ore tentano di rispondere gli esperti.

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Sebbene, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il petrolio non sia stato incluso nelle sanzioni stabilite contro la Russia, i prezzi delle materie prime continuano ad aumentare a causa dei possibili danneggiamenti ai gasdotti. Si è stimato che l’Italia consuma ogni anno 70-80 miliardi di metri cubi di gas e 18 miliardi di metri cubi di stoccaggio. Oltre il 40% del metano importato dall’estero arriva dalla Russia. "Nel breve termine", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, "anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe comportare problemi. L'Italia ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l'arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altra capacità di importazione".

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Ma che cosa succederà, invece, nel lungo termine, con il proseguimento della guerra in Ucraina? Sempre Draghi ha specificato che "in caso di interruzioni nelle forniture di gas dalla Russia, l'Italia avrebbe più da perdere rispetto ad altri Paesi europei che fanno affidamento su fonti diverse”. E il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha spiegato: "Abbiamo un piano molto chiaro: nel brevissimo termine, nell'ordine di settimane, non c'è nessun problema di approvvigionamento, dal prossimo anno c'è da affrontare il problema dello stoccaggio, ma abbiamo una strategia per il breve, il medio e il lungo termine, per sganciarci dalla dipendenza del gas russo".

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A parere degli esperti che stanno analizzando gli effetti della guerra in Ucraina, al momento non c'è un rischio di dover applicare dei razionamenti. Ma se dalla Russia non arrivasse più gas, le cose potrebbero cambiare. Secondo il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, “le scorte di gas basterebbero per alcuni mesi, poi non saremmo in grado di sopportare l'interruzione del flusso dalla Russia. Se si bloccassero i flussi di petrolio e gas da Mosca potremmo andare avanti per tre o quattro mesi, poi dovremmo cominciare a tagliare”.

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