Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.916,86
    +64,59 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    16.376,62
    +27,38 (+0,17%)
     
  • Nikkei 225

    38.835,10
    +599,03 (+1,57%)
     
  • EUR/USD

    1,0767
    -0,0007 (-0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.968,54
    +157,45 (+0,27%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.316,58
    -48,55 (-3,56%)
     
  • HANG SENG

    18.479,37
    -98,93 (-0,53%)
     
  • S&P 500

    5.194,53
    +13,79 (+0,27%)
     

Isab, Urso convoca 18 novembre tavolo con azienda e sindacati su crisi impianto

Impianto Isab, la raffineria di petrolio di proprietà di Lukoil, a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa

MILANO (Reuters) - Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato il 18 novembre un tavolo con Isab Lukoil, parti sociali e enti locali con l'obiettivo di garantire l'operatività dell'impianto di proprietà del gruppo russo, che rischia la chiusura a causa dell'embargo al petrolio russo.

E' quanto si legge in una nota emessa a termine di un incontro fra il ministro Urso e il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.

"Durante l'incontro sono stati affrontati i principali dossier di interesse della Regione, dal rilancio delle aree di crisi (tra cui Gela e Termini Imerese) agli incentivi e le ricadute sulle imprese siciliane. Riguardo all'Isab di Priolo, governo e amministrazione regionale concordano sulla strategicità dell'impianto e sulla necessità di assicurare la continuità produttiva a garanzia dei lavoratori e dell'indotto", si legge nel comunicato del ministero.

Urso e Schifani si sono inoltre trovati d'accordo sulla necessità di adottare tutte le iniziative per garantire l'operatività anche dopo il 5 dicembre.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Il ministro ha inoltre appurato la disponibilità di Sace a intervenire ove richiesto.

Il comunicato aggiunge che con questi ulteriori elementi Urso ha deciso di convocare a Palazzo Piacentini a Roma venerdì 18 novembre il tavolo con l'azienda, le parti sociali e gli enti locali, lo stesso giorno in cui le tre sigle sindacali hanno convocato lo sciopero generale del petrolchimico siracusano.

(Giancarlo Navach, editing Sabina Suzzi)