Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    39.331,85
    +162,33 (+0,41%)
     
  • Nasdaq

    18.028,76
    +149,46 (+0,84%)
     
  • Nikkei 225

    40.074,69
    +443,63 (+1,12%)
     
  • EUR/USD

    1,0749
    +0,0007 (+0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    57.615,09
    -1.269,06 (-2,16%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.332,80
    -11,70 (-0,87%)
     
  • HANG SENG

    17.769,14
    +50,53 (+0,29%)
     
  • S&P 500

    5.509,01
    +33,92 (+0,62%)
     

Italia, S&P taglia rating a BBB-, ultimo gradino investment grade

Il premier Matteo Renzi (S) parla in Parlamento con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

MILANO (Reuters) - Standard and Poor's ha tagliato il rating sovrano sull'Italia di un notch a BBB- da BBB, portandolo ad un solo gradino dal cosiddetto 'non investment grade'. L'outlook sul nuovo rating è stabile. In un comunicato l'agenzia spiega che il downgrade riflette "le perduranti debolezze nell'andamento del Pil reale e nominale, inclusa l'erosione della competitività". Tali debolezze, aggiunge l'agenzia, stanno minando la sostenibilità del debito pubblico del paese. Sul fronte economico S&P prevede un'uscita dalla recessione nella prima parte del 2015, ma con una ripresa del Pil solo modesta, stimata attorno allo 0,2% per l'anno prossimo (da 1,1% di quella precedente). Sul periodo 2014-2017 S&P ha tagliato le proprie stime su Pil reale e nominale rispettivamente ad una media annua dello 0,5% e dell'1,2%, rispetto ai precedenti 1% e 1,9%, in quanto "la persistente bassa inflazione e il difficile contesto del business continuano a pesare sulle prospettive economiche" del paese. PROGRESSI SU MERCATO LAVORO S&P ha inoltre tagliato il rating di breve periodo sull'Italia, a A-3 da A-2. S&P sottolinea tuttavia che l'outlook stabile indica la convinzione che "il governo realizzerà gradualmente un ampio piano di riforme strutturali e di bilancio potenzialmente capaci di sostenere la crescita", in un contesto in cui la linea espansiva della Bce continuerà a supportare "la normalizzazione dell'inflazione". Il premier Renzi, prosegue S&P, "ha compiuto alcuni progressi con il suo Jobs Act, che punta a affrontare il dualismo del mercato del lavoro (...) che ha generato un'alta disoccupazione giovanile. Guarderemmo l'approvazione di una riforma del lavoro non annacquata come un importante segnale della determinazione del governo a perseguire precise politiche adatte ad un membro dell'unione monetaria". Dal 2006 ad oggi S&P ha abbassato il giudizio sull'Italia cinque volte, portando il rating da AA- all'attuale BBB-, con una riduzione complessiva di sei 'notch'. L'ultimo taglio del rating ad opera di S&P risale a luglio 2013, con successive conferme nel dicembre 2013 e nel giugno di quest'anno. Nel corso di quest'anno Moody's e Fitch hanno entrambi lasciato invariati i loro rating sull'Italia, migliorando però i rispettivi outlook a stabile da negativo. Dbrs ha invece confermato per due volte sia il rating A(low) sia l'outlook negativo. Quello odierno è l'ultimo pronunciamento del 2014 delle agenzie di rating sull'Italia; i prossimi saranno nel 2015, secondo il calendario che verrà comunicato dall'Esma a fine mese. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia