Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    39.301,19
    +131,67 (+0,34%)
     
  • Nasdaq

    18.007,05
    +127,75 (+0,71%)
     
  • Nikkei 225

    40.074,69
    +443,63 (+1,12%)
     
  • EUR/USD

    1,0748
    +0,0006 (+0,05%)
     
  • Bitcoin EUR

    57.675,82
    -1.243,05 (-2,11%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.334,55
    -9,95 (-0,74%)
     
  • HANG SENG

    17.769,14
    +50,53 (+0,29%)
     
  • S&P 500

    5.501,66
    +26,57 (+0,49%)
     

Italia, tasso disoccupazione cala ma resta vicino a record

Un operaio a lavoro. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

di Elvira Pollina ROMA/MILANO (Reuters) - Lieve frenata per il tasso di disoccupazione in Italia, che a dicembre ha registrato il primo calo in sei mesi restando tuttavia vicino ai massimi dalla fine degli anni Settanta, a segnalare come i primi accenni di ripresa del ciclo economico non siano sufficienti a far ripartire il mercato del lavoro. Secondo i numeri diffusi stamane da Istat, il tasso di disoccupazione è sceso al 12,7% dal 12,8% di novembre, dato, quest'ultimo, rivisto al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla prima lettura e che rappresenta il nuovo massimo dal 1977. Allargando lo sguardo all'intera zona euro, il tasso di disoccupazione medio a dicembre è rimasto stabile al 12%. Le statistiche Eurostat mettono in evidenza come all'interno dell'Unione monetaria in una situazione più grave di quella italiana versano la Slovacchia al 13,8%, il Portogallo a 15,4%, Cipro al 17,5%, la Spagna a 25,8% e la Grecia a 27,8%. Per un'idea dei Paesi più virtuosi basti il 4,9% dell'Austria o il 5,1% della Germania. In termini assoluti in Italia in un anno i disoccupati sono aumentati di quasi 300.000 unità a circa 3,2 milioni, anche se su base mensile va registrato un calo di 32.000 unità. Quest'ultimo però non si è riflesso in un aumento degli occupati, che rispetto al mese precedente sono diminuiti di 25.000 persone, mentre il bilancio su base annua indica una contrazione di 424.000 posti di lavoro. "I numeri di oggi ci dicono che la timida ripresa, verosimilmente avviatasi nell'ultima parte dell'anno, non è assolutamente sufficiente a far ripartire il mercato del lavoro", commenta Paolo Pizzoli, economista Ing. Reduce da un ciclo negativo durato due anni, segnati da dure misure volte a consolidare i conti pubblici, l'economia italiana ha interrotto il calo nel terzo trimestre del 2013, e nelle attese di tutti i principali previsori dovrebbe aver mostrato un frazionale ritorno alla crescita nel quarto trimestre. "Per vedere i primi effetti sull'occupazione bisognerà aspettare almeno la seconda parte dell'anno", prosegue Pizzoli. In ogni caso, spiegano gli analisti, verosimilmente si assisterà prima a un ritorno al lavoro dei cassintegrati, contabilizzati da Istat come occupati, quindi il tasso di disoccupazione non ne risentirà particolarmente e potrebbe evidenziare nuove puntate al rialzo. "Un altro segnale negativo è che il tasso di occupazione, scendendo di un decimo al 55,2%, ha toccato un nuovo minimo storico", nota Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo. L'anno appena iniziato dovrebbe mostrare un'espansione dell'economia italiana nell'ordine di un punto percentuale per il governo, mentre Ocse e Fmi prevedono entrambi una crescita dello 0,6%. In ogni caso una ripartenza modesta, dopo una contrazione del Pil stimata poco sotto il 2% nel 2013 e del 2,5% nel 2012. Restano pesanti i numeri relativi alla disoccupazione giovanile. Nella fascia di età compresa tra 15-24 anni, la quota dei disoccupati sul totale degli occupati e di chi è in cerca di un impiego a dicembre era del 41,6%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 4,2 punti nel confronto con lo stesso mese del 2012. - ha collaborato Antonella Cinelli Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia