Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 7 hours 19 minutes
  • FTSE MIB

    34.151,06
    +211,31 (+0,62%)
     
  • Dow Jones

    38.085,80
    -375,12 (-0,98%)
     
  • Nasdaq

    15.611,76
    -100,99 (-0,64%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,99
    +0,42 (+0,50%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.988,27
    +376,33 (+0,63%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.388,07
    -8,46 (-0,61%)
     
  • Oro

    2.358,40
    +15,90 (+0,68%)
     
  • EUR/USD

    1,0740
    +0,0007 (+0,06%)
     
  • S&P 500

    5.048,42
    -23,21 (-0,46%)
     
  • HANG SENG

    17.669,41
    +384,87 (+2,23%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.970,67
    +31,66 (+0,64%)
     
  • EUR/GBP

    0,8577
    +0,0003 (+0,04%)
     
  • EUR/CHF

    0,9780
    -0,0005 (-0,05%)
     
  • EUR/CAD

    1,4645
    -0,0004 (-0,03%)
     

Da Jackson Hole al caos-market

Il week-end appena concluso ha consacrato la storica riunione delle più importanti banche centrali a Jacksone Hole, appuntamento "top-moovers sui mercati".

Erano attesi i discori soprattutto di Yellen e Draghi per avere degli orientamenti sulle possibili intenzioni di policy delle rispettive banche e pertanto oltre i mercati internazionali i Bank Watchers erano ampiamente attenti alle loro rispettive parole e soprattuto al consensus di un inizio di "tightening" da Settembre.

In realtà nulla di tutto ciò è successo i due hanno parlato di "attuale ripresa globale, di dannosità del protezionismo, della necessità di dinamismo economico, di cooperazione multilaterale, dell'importanza di trovare un potenziale di crescita maggiore" per il leader della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) e di "riforme, della riscontrata maggiore sicuerazza delle banche, nonchè del Sistema finanziario" insomma un "macro imbuto" per giungere ad una conclusione: Nessuna novità in tema di policy.

Come hanno reagito i mercati?

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Sulla scia del consensus prevalente ex-ante ovvero di una possibile "hawkish attitude", e del nervosismo per non aver dato riferimenti, i listini mondiali hanno chiuso misti con il DOW che chiude proprio in extremis a +0,14 punti percentuali, il NASDAQ (Francoforte: 813516 - notizie) a -0,09% e l'SP500 a +0,17%.

Da queto J.Hole ne esce vittorioso l'EURO che vince un pò su tutti, tranne che sul CAD molto attivo già da inizio settimana, ma soprattutto contro USD la peggiore delle major, dietro solo a GBP e NZD.

A conferma di ciò il Dollar Index è caduto in zone pericolose, che non sondava da Luglio 2015. Il rate ha formato una "candlestick forte" innalzandosi dall'area dei 17 punti sino a raggiungere e sfondare quella dei 19, con un escursione di quasi 200 pips.

Attualemente in pieno bull-trend partito da fine Aprile (prima delle elezioni francesi) il test possibile è il raggiungimento di una resistenza "spessa e dura" posta intorno ai 20 punti .10-.20. A ruota lo Yen che rimane sempre sostenuto nonostante la pressione sulla curva di offerta esercitata da note banche e Istituzioni per non far scendere i listini azionari che continuano senza fine un market molto drogato.

La view che si sta consolidando a mio avviso è quella di un innalzamento dei safe-haven, e di un rilzo del settore commodity pertanto tenendo uno spartiacque sul livello 110 del rate USDJPY si potrebbe accumulare nell'asset allocation ulteriori valori safe, per chi non li avesse già, rispetto a quelli più elastici verso il risk-off.

Diciamo altresì che esaminando la yeld-curve sta procedendo verso un "down-drifting" dei rendimenti con i rialzi dei tassi che perdendo un pò quota e tonicità.

In questo clima di caos, tenendo conto delle varie tensioni Nord Corea-Usa e della situazione globale confermiamo la view verso la sicurezza.

Autore: Lorenzo Daglio Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online