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Jobs act, ministero: norma controlli a distanza rispetta privacy

Impiegati al lavoro in un ufficio. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

ROMA (Reuters) - La norma sui controlli a distanza inserita in uno dei decreti attuativi del Jobs act rispetta le norme sulla privacy del lavoratore fissate dal Garante, dice il ministero del Lavoro, dopo le contestazioni dei sindacati sulla possibilità che i controlli avvengano senza necessità di accordi preventivi. Secondo il governo, gli strumenti di controllo a distanza possono essere installati "esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale" ed esclusivamente "previo accordo sindacale o, in assenza, previa autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro o del Ministero". Non possono essere considerati strumenti di controllo a distanza pc, tablet e cellulari, fugando così il dubbio sulla necessità "del previo accordo sindacale anche per la consegna di tali strumenti". "Perciò non si autorizza nessun controllo a distanza; piuttosto si chiariscono solo le modalità per l'utilizzo degli strumenti tecnologici impiegati per la prestazione lavorativa ed i limiti di utilizzabilità dei dati raccolti con questi strumenti", sostiene la nota. La nuova norma, conclude il ministero, prevede che al lavoratore venga data adeguata informazione sull'esistenza e le modalità d'uso delle apparecchiature di controllo e sulle modalità di effettuazione dei controlli. In caso contrario, i dati raccolti non sono utilizzabili a nessun fine, nemmeno a fini disciplinari. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia