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Jp Morgan più cauta su Intesa. Meglio puntare su Unicredit?

La seduta odierna si è conclusa in modo ben diverso per i due big del settore bancario, visto che Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) hanno imboccato strade diverse.

La seduta odierna di Unicredit e Intesa Sanpaolo

Unicredit, dopo tre giornate consecutive in rosso e dopo aver archiviato la sessione di ieri con una flessione di due punti percentuali, si è riscattato oggi, terminato gli scambi a 17,3 euro, con un progresso del 2,06% e oltre 17 milioni di azioni transitate sul mercato a fine giornata, al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 13,5 milioni di pezzi.

Diversa (Amburgo: XA6.HM - notizie) la conclusione di Intesa Sanpaolo che oggi ha chiuso in rosso per la quarta seduta consecutiva. Il titolo, dopo aver ceduto quasi un punto percentuale ieri, oggi ha trascorso l'intera sessione in territorio negativo, riuscendo comunque a limitare le perdite nel finale.

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Intesa Sanpaolo, unico titolo del settore bancario con il segno meno oggi, si è fermato a 2,886 euro, con un frazionale calo dello 0,07% e volumi di scambio molto vivaci, visto che sono passate di mano quasi 118 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 83 milioni di pezzi.

Intesa Sanpaolo bocciato da Jp Morgan: dubbi sul dividendo

Il settore bancario oggi ha invertito la rotta nel pomeriggio sulla scia della diffusione di alcune indiscrezioni secondo cui la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) starebbe studiando dei criteri meno stringenti per la gestione dei crediti non performanti.
Di (KSE: 003160.KS - notizie) ciò ne ha approfittato anche Unicredit, mentre non è riuscito a fare altrettanto Intesa Sanpaolo che ha pagato pegno alla bocciatura di Jp Morgan. Gli analisti di quest'ultima hanno deciso di rivedere la loro strategia sul titolo, cambiandola da "overweight" a "neutral", con un prezzo obiettivo ridotto da 3,4 a 3,1 euro.

Secondo la banca americana, le nuove linee guida della BCE sulle esposizioni non performanti dovrebbero essere gestibili, anche tenendo conto della ripresa economica in atto e del calo di flussi di crediti deteriorati.
Gli analisti di Jp Morgan hanno però deciso di ridurre il Common Equity Tier 1 di Intesa Sanpaolo di 40 punti base entro il 2020, erodendo la capacità di dividendo e tenendo alto il costo dell'equity per banche con una minore copertura delle esposizioni non performanti.

Proprio per tenere conto dei maggiori dubbi sulla cedola, Jp Morgan ha deciso di rivedere al ribasso il rating di Intesa Sanpaolo, per il quale viene assunto ora un atteggiamento più cauto.

Resta bullish la strategia su Unicredit

Non è così per Unicredit che secondo la banca Usa resta da sovrappesare in portafoglio, con un target price a 22 euro. Al pari di quanto accaduto per Intesa Sanpaolo, anche per Unicredit viene rivisto il Common Equity Tier 1, con una riduzione anche maggiore di quella di Intesa, pari a 47 basis points entro il 2020.
Gli analisti confermano una view bullish su Unicredit in vista di un ulteriore potenziale di re-rating da ricondurre alla possibilità che il gruppo superi gli obiettivi previsti dal piano industriale.

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