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La Nato e la paura delle tensioni fra Serbia e Kosovo

Le tensioni tra la Serbia e la sua ex provincia del Kosovo non diminuiscono da quando il governo kosovaro di Kurti ha dichiarato che i documenti identificativi e le targhe dei veicoli serbi non avrebbero più avuto validità in Kosovo. A Bruxelles il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha tenuto incontri separati con il presidente serbo Aleksandar Vucic e il primo ministro delle autorità provvisorie di Pristina, Albin Kurti. Intanto le truppe Nato hanno rafforzato la loro presenza in Kosovo.

L'irritazione dei serbi del Kosovo

"Non aspettatevi che i serbi si ritirino o che si sentano bene. C'è una nuova generazione di bambini, giovani uomini nel nord del Kosovo e non sopporteranno questa situazione. Non vedono il Kosovo come paese indipendente, come fanno 22 dei 27 paesi membri dell'UE, lo sentono come un territorio della Serbia": ha dichiarato Aleksandar Vucic in conferenza stampa.

Le ragioni di Kurti

"I cittadini del Kosovo sono legittimati a stare in allerta per le azioni distruttive della Serbia - ha ribattuto in separata sede il premier kosovaro Albin Kurti - Da una parte c'è lo stato democratico del Kosovo, dall'altra strutture illegali serbe, con la presenza di gang criminali: non dobbiamo abbandonare le politiche basate sulla tolleranza zero sul crimine organizzato". La minoranza serba, che vive principalmente nel Kosovo settentrionale, ha reagito con rabbia alle disposizioni kossovare ed ha posto blocchi stradali e fatto azioni dimostrative davanti agli agenti di polizia del Kosovo. Il segretario generale della NATO Stoltenberg ha chiesto una sforzo da parte dei contendenti ed ha affermato che le truppe a guida NATO di stanza in Kosovo hanno rafforzato la loro presenza al confine settentrionale del Kosovo con la Serbia a causa delle attuali tensioni e sono pronte a intervenire a salvaguardia di tutti.

L'eterna polveriera balcanica

In Europa si teme che la Russia giochi a destabilizzare i Balcani e quindi a spostare almeno un po' l'attenzione dalla guerra in Ucraina. Alzando la posta in gioco, i funzionari russi hanno recentemente iniziato a sostenere l'istituzione di una base militare in Serbia, che è circondata quasi interamente dai paesi membri della NATO. Serbia, Russia e Cina non riconoscono l'indipendenza del Kosovo, che è sostenuto dagli Stati Uniti e dalla maggior parte dei paesi occidentali.