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Monte Paschi pronto a varare aumento fino a 2,5 miliardi

La sede del Monte dei Paschi a Siena. REUTERS/Giampiero Sposito (Reuters)

di Silvia Aloisi e Sophie Sassard MILANO (Reuters) - Monte dei Paschi di Siena chiederà fino a 2,5 miliardi di mezzi freschi ai soci per coprire, dal prossimo anno, lo shortfall emerso dallo stress test europeo, ripagare gli aiuti di Stato ricevuti e prepararsi per una possibile integrazione, secondo alcune fonti bancarie. Il futuro della terza banca italiana, la più antica del mondo, è in bilico da quando dalla valutazione della Banca centrale europea - fatta in vista del passaggio alla vigilanza unica - è emersa la maggiore carenza di capitale tra le banche esaminate in Europa con uno shortfall da 2,11 miliardi che deve essere coperto in nove mesi. L'aumento è visto come un passaggio necessario a traghettare la banca senese verso una aggregazione - si è fatto il nome della più piccola rivale UBI Banca - dopo gli ultimi disastrosi anni in cui ha perso oltre 9 miliardi di euro e ha visto la condanna dei suoi ex vertici accusati di aver occultato le perdite attraverso complesse operazioni in derivati. "La ragione per cui tornano a chiedere soldi al mercato è perché non hanno abbastanza tempo per mettere in piedi una soluzione di M&A nel periodo che le concede la Bce", ha detto un banchiere che sta lavorando all'operazione. "Ma la soluzione per una aggregazione seguirà nei mesi a venire il prossimo anno". Il presidente di Monte dei Paschi Alessandro Profumo - eletto nel 2012 per provare a rilanciare la banca senese appesantita anche dalla costosa acquisizione di Antonveneta avvenuta alla vigilia della crisi finanziaria globale - ha detto a Reuters in una intervista della scorsa settimana che una fusione è una delle opzioni in esame. UBI dal canto suo ha detto di non aver avuto alcun tipo di contatto con il Monte su una possibile integrazione ma i banchieri d'affari dicono che una operazione con una banca regionale come Ubi sarebbe politicamente più digeribile perché eviterebbe i pesanti esuberi che comporterebbe invece una fusione con banche di maggiori dimensioni come Intesa o Unicredit. La possibilità di una operazione di M&A incoraggerebbe anche gli hedge fund a partecipare all'ennesima ricapitalizzazione di una banca fortemente esposta alla debole congiuntura italiana. Monte dei Paschi ha realizzato dal 2008 tre operazioni per rafforzare il capitale con l'ultimo aumento da 5 miliardi di euro lanciato lo scorso giugno. Da allora le azioni di Mps in Borsa hanno perso il 60%. Tre fonti bancarie hanno detto che ora la banca cercherà di raccogliere 2,5 miliardi di euro - rispetto ai 2,1 miliardi inizialmente previsti - per poter ripagare interamente gli 1,1 miliardi di euro di aiuto di Stato residuo, ricevuto tramite la sottoscrizione da parte del Tesoro dei cosiddetti Monti bond. L'aiuto è stato da 4,1 miliardi di cui 3 rimborsati con i proventi dell'aumento dello scorso anno. Il consiglio di amministrazione della banca, convocato per il tardo pomeriggio di oggi, dovrebbe approvare la proposta di aumento per il quale la banca avrebbe già trovato un nutrito consorzio di banche disposte a organizzare e garantire l'operazione. Il lancio dell'aumento dovrebbe avvenire all'inizio del 2015. Global coordinator per l'operazione saranno UBS e Citigroup - che il Monte Paschi ha incaricato come advisor per definire le opzioni strategiche del nuovo piano di rafforzamento - assieme a Goldman Sachs e Mediobanca, secondo quanto riferito da un banchiere. Barclays, Bank of America-Merrill Lynch, Societe Generale, Commerzbank e Deutsche Bank agirebbero come bookrunners. Banche che gli investment banker indicano come possibili candidati a rilevare il Monte includono la francese BNP Paribas, la spagnola Santander e in Italia UBI Banca. Le prime due hanno smentito di avere alcun interesse e Ubi ha negato che ci siano contatti in corso. Anche Unicredit e Intesa si sono dichiarate fuori dalla partita. Qualsiasi potenziale interessato ad una acquisizione aspetterebbe di capire in che modo la banca senese e il suo management possono riuscire a mettere ordine in casa prima di affrontare un matrimonio, ha detto una delle fonti interpellate. Per rafforzare le sue finanze Mps ha già venduto asset e ha chiuso 500 filiali con un piano di 8.000 esuberi. Le turbolenze degli ultimi anni hanno prodotto anche una frammentazione dell'azionariato con York Capital Management che è oggi il maggiore azionista singolo con una quota del 5%. Gli investitori sudamericani Fintech e BTG Pactual, che da giugno scorso hanno rispettivamente il 4,5% e il 2%, vincolato con un patto di voto con la Fondazione che ha il 2,5%, ragionevolmente parteciperanno al nuovo aumento, secondo fonti vicine al dossier. Il gruppo assicurativo francese Axa, che ha il 3,7%, ha detto che aderirà all'aumento per la sua quota. I banchieri che seguono l'operazione si aspettano anche che hedge fund entrino nel capitale con l'aumento, perché è probabile che le nuove azioni vengano offerte con un forte sconto e quindi con un potenziale forte upside se le voci speculative di una prossima fusione si concretizzassero. Dopo la forte caduta del titolo, successiva all'aumento aumento da 5 miliardi di giugno scorso, ora Mps capitalizza circa 3,3 miliardi di euro. Oggi il titolo è in forte recuopero a 0,6940 euro in rialzo del 6,77%. - hanno collaborato Gianluca Semeraro e Paola Arosio da Milano; Alessandra Galloni, Stefano Bernabei e Giselda Vagnoni da Roma Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia