Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 1 hour 44 minutes
  • Dow Jones

    38.085,80
    -375,12 (-0,98%)
     
  • Nasdaq

    15.611,76
    -100,99 (-0,64%)
     
  • Nikkei 225

    38.048,66
    +420,18 (+1,12%)
     
  • EUR/USD

    1,0726
    -0,0007 (-0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.818,12
    -23,91 (-0,04%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.386,40
    +3,82 (+0,28%)
     
  • HANG SENG

    17.613,94
    +329,40 (+1,91%)
     
  • S&P 500

    5.048,42
    -23,21 (-0,46%)
     

Nessun accordo sull'embargo al gas russo

Nessuna fumata bianca è uscita dal Consiglio Affari Esteri di Bruxelles.

L'Ungheria sta ancora bloccando l'embargo petrolifero contro la Russia quasi due settimane dopo che la Commissione Europea ha presentato una proposta per ridurre gradualmente l'acquisto.

Budapest chiede nuovi investimenti dell'UE per garantire la costruzione di infrastrutture, compresi nuovi oleodotti per compensare le perdite.

Péter Szijjártó, ministro degli Esteri ungherese: "La Commissione europea ha creato un problema con una proposta, quindi è legittimo aspettarsi che l'Ungheria e il popolo ungherese diano una soluzione per finanziare gli investimenti e per compensare o prevenire aumenti di prezzo. Il che richiederebbe una completa modernizzazione della struttura energetica ungherese, per un valore di 15-18 miliardi di euro".

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Per il ministro degli Esteri lituano è necessaria una soluzione, poiché un paese non può tenere in ostaggio l'UE sull'embargo agli idrocarburi russi

Gabrielius Landsbergis, Ministro degli Affari Esteri della Lituania: "Ora, purtroppo, l'intera Unione è tenuta in ostaggio da un solo Stato membro che non ci aiuta a trovare un consenso".

Secondo l'Alto rappresentante dell'UE, la discussione con l'Ungheria è ora tecnica per capire di quanti soldi ha bisogno il paese e quanto tempo ci voglia. Borrell però ha insistito su di un'intesa comune.

Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'UE: "Una cosa è chiara per tutti in Consiglio: dobbiamo fare in modo che l'Unione Europea si liberi di petrolio e gas e provenienti dalla Russia. Dobbiamo liberarci di questa forte dipendenza che ci rende vulnerabili".

Altri tre Stati membri particolarmente dipendenti dai combustibili fossili russi -Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovacchia- chiedono alla Commissione europea di consentire loro di continuare a importare energia russa dopo dicembre 2024, ma se l'Ungheria dice di sì, accetteranno l'accordo e si allineeranno.