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Piaccia o no, il trend rialzista proseguirà

La maggior parte degli investitori non crede che i mercati azionari, specialmente quello americano, possano tendere verso livelli superiori rispetto a quelli attuali.

Il sentiment di fondo è decisamente negativo e ciò è stato confermato diverse volte. Ormai da mesi gli investitori con attese neutro ribassiste, superano quelli rialzisti, ma ciò che più sorprende è come un numero sempre maggiore di investitori stia vivendo l’attuale situazione dei mercati con grande ansia. In poche parole, questo è esattamente il motivo per cui i mercati continueranno a salire sempre più in alto. C’è grande condivisione sul fatto che le forze trainanti di questa economia siano illusorie per loro natura, che il miracolo borsistico sia sostenuto da denaro “anabolizzante” e che null’altro stia guidando questa effimera ripresa economica. Ogni dato può essere manipolato per giustificare qualsiasi scenario che le Banche Centrali abbiamo deciso di fotografare, per cui andare contro il mercato può portare solo delle grandi perdite. I banchieri centrali hanno abbracciato totalmente l'era dei tassi negativi e questo esperimento non finirà fino a quando non incapperemo in un'altra crisi valutaria. Non è dato sapere quando questo avverrà, però un campanello d’allarme ci sarà quando le masse si muoveranno sul terreno dell’euforia e adesso non sembra essere proprio così.

Si potrebbe pensare che sui nuovi massimi del mercato Usa il numero di individui potenzialmente rialzisti possa salire ulteriormente , ma ciò non porterebbe di certo a saturazione il sentiment positivo sull’indice S&P 500. Resta il fatto che l’Investor Sentiment Survey, pubblicato settimanalmente dall’AAII, American Association of Individual Investors, evidenzia un sentiment rialzista pari al 29,8%, in diminuzione dell’1,5% rispetto alla settimana scorsa, con una media storica del 38,5%. Più cospicua la componente neutrale degli investitori Usa, pari al 43,4%, in aumento di oltre il 3% rispetto alla settimana scorsa. Più sottile la banda dei “gufi” ribassisti, pari al 26,8% del totale e comunque in diminuzione dell’1,6% rispetto a settimana scorsa. Questo indica che la maggioranza degli investitori resta ingabbiata nella "zona di paura", da cui non si muove da circa un semestre.

I dati provenienti da AAII rivelano inoltre che gli investitori stanno vivendo un periodo di pessimismo insolitamente prolungato. La Fed e il mondo delle imprese non dicono che non c’è vera ripresa economica e che il peggio verrà quando la finanza “dopata” morirà, cioè quando l’immissione di liquidità nel sistema da parte delle Banche Centrali, terminerà. Proprio per questo la Fed, così come le altra Banche Centrali, non smetteranno di sostenere questi mercati. Le Istituzioni deputate al loro governo faranno l’impossibile per mantenere l'illusione che tutto andrà bene, inclusa l’azione di inondare di liquidità i mercati finanziari. L'era degli “steroidi anabolizzanti” che vengono pompati nei mercati non è finita e può procedere all’infinito. Quando anche la Fed adotterà i tassi negativi, sarà come gettare altro carburante sul getto rovente di un aereo che partirà a razzo. Un giorno questo mercato “toro” finirà, sbattendo la faccia contro un muro granitico, ma quel giorno è ancora lontano.

Autore: Volcharts.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online