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Produzione industriale: miracolo italiano…!

Finalmente una buona notizia per il nostro Paese anche se questa tenera rondine non fa primavera.

MILANO – Sale la produzione industriale a giugno. Secondo quanto rilevato dall’Istat l’indice destagionalizzato registra un incremento dell’1,1% rispetto a maggio Corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2017 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 5,3% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2016), a top dalla fine dello scorso anno. Nella media del trimestre aprile-giugno 2017 la produzione è aumentata dell’1,1% nei confronti dei tre mesi precedenti. Nella media dei primi sei mesi dell’anno la produzione è aumentata del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Sin qui tutto bene la tendenza positiva continua, anche se come diciamo da tempo è tutta imputabile alla mano invisibile dello Stato e non certo all’aumento della domanda, ovvero stiamo parlando del piano Industry 4.0 con un sensibile aiuto proveniente dalle agevolazioni statali a partire dal superammortamento sugli acquisti di beni strumentali per finire a quello relativo agli investimenti relativi alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Scorrendo tra le righe i dati è importante notare che un simile dato è influenzato in maniera positiva anche da alcuni fattori temporanei come la produzione di autoveicoli balzata di quasi il 20 %, il settore energia ( +5,7%) con sensibile aiuto in arrivo dai mesi più caldi della storia visto che il settore della fornitura di energia elettrica e gas registra una crescita di quasi 11 punti e del settore farmaceutico che fa registrare un balzo di oltre il 18 % con il più sentiti ringraziamenti al decreto sui vaccini della Lorenzini.

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Fin qui non ho voluto rovinare la vulgata principale che ha fatto esplodere di gioia il governo ombra italiano, a partire dal segretario Pd Guerini: «Un dato dopo l’altro, l’Italia riparte. Oggi l’Istat su produzione industriale. Le riforme funzionano e il tempo è galantuomo», Maria Elena Boschi, «Le riforme dei Mille Giorni producono risultati, noi andiamo avanti. I dati Istat di oggi sulla produzione industriale sono il segno che stiamo andando nella direzione giusta» il Piano nazionale Industria 4.0

Questa non è una riforma, ma un piano industriale quello che avrebbe dovuto fare qualunque governo, non nel 2016 ma molto, molto tempo prima è un primo passo ma non basta se non si stimola la domanda, visto che si continua a pensare e favore l’offerta.

Non solo, gli investimenti non servono a nulla o quasi se questi stimoli statali non sono accompagnati da una vera rivoluzione digitale, da una seria rivoluzione della formazione nelle scuole professionali e nelle nostre università, senza investimenti nella ricerca, nella scuola e nella formazione appunto.

Purtroppo non si è ancora compreso che abbiamo due tipi di problemi, uno interno e l’altro relativo al vincolo esterno, ma si guarda solo a quello interno o meglio si da la colpa esclusivamente al Paese nel suo insieme, classe politica, imprenditoriale, corruzione e via dicendo. Quindi ben vengano i nuovi investimenti, ma senza dimenticare che il vincolo esterno soffoca il Paese.

I cugini del nuovo Re di Francia, Macron hanno qualche problemino visto che la loro produzione industriale è caduta di oltre un punto, mentre In Inghilterra dove c’è la peste e il colera per l’uscita dall’Europa, la produzione industriale ha sorpreso ben oltre le aspettative.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo in America i dati sulla produttività e sul costo del lavoro cancellano le residue illusioni sull’inflazione, ma ovviamente è tutto un problema di percezione della realtà, sai le banche centrali sanno quello che fanno, la Fed alzerà di nuovo i tassi a breve…

Ovviamente il re del gossip “commerciale” dei bond americano, un certo Gundlach che è sulla buona strada per fare la fine di Bill Gross, un altro che sui rendimenti dei treasuries negli ultimi quattro anni ha fatto una pessima figura, suggerisce…

Usa: Gundlach, a breve impennata rendimento Treasury

Secondo il Ceo di DoubleLine Capital, il titolo di stato Usa a 10 anni nel breve periodo subira’ un’impennata del rendimento. Le dichiarazioni trasmesse da Class Cnbc.

E subito il mercato ha risposto nella stessa direzione ieri, ma soprattutto dalla metà di dicembre quando Gundlach dichiarò che la direzione era ben oltre il 3 % mentre ora i tassi si dirigono velocemente verso il 2 %…

Uno spettacolare indicatore contrarian il nostro Gundlach, è forse per questo che gli investitori stanno fuggendo dai fondi di Gundlach…

Gundlach’s Total Return Bond Fund posts ninth straight month of

E con questo spero di aver dato alcune risposte a tutti coloro che quotidianamente mi cantano le lodi di questi presunti “guru”, noi da tempo immemorabile, seguiamo gli studi e e le analisi di seri professionisti che per lo più restano nell’ombra, che non hanno bisogno ogni giorno di andare in televisione o sui giornali, per consegnare alla storia performance strepitose.

Via Zero Hedge scopriamo che le posizioni long verso euro incominciano a scendere…

Piano, piano senza fretta, le cose incominciano a diventare decisamente interessanti.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online