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Riforme, Boschi: testo "condiviso" per voto Senato entro ferie

Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il disegno di legge costituzionale che riduce il numero dei senatori e ne amputa le competenze, a cominciare dal voto di fiducia al governo, entra da oggi nel vivo in aula a Palazzo Madama, dopo un lungo negoziato tra governo e Forza Italia. "Il testo, che è stato migliorato in tre mesi di esame in commissione, è ampiamente condiviso anche da forze non di governo come Forza Italia", ha detto oggi al termine della discussione generale in aula il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. E' comunque difficile che l'aula possa iniziare oggi a votare sugli emendamenti, ha detto ai cronisti la relatrice del provvedimento, Anna Finocchiaro (Pd), riferendosi alla mole degli emendamenti presentati, poco meno di 8.000. Il premier Matteo Renzi punta ad ottenere il primo dei quattro via libera parlamentari alla riforma prima delle vacanze parlamentari, che iniziano il 10 agosto. La Boschi ha avvertito che il probabile ostruzionismo di M5s e Sel "potrebbe farci lavorare di più, sottraendoci forse una settimana di ferie, ma alla fine ce la faremo". Il ddl prevede che il nuovo Senato, svincolato dalla fiducia al governo, sia una sorta di camera delle autonomie composto da consiglieri regionali e sindaci, che si riuniscono per fornire pareri e proposte di modifica ad un certo numero di leggi approvate in prima lettura dalla Camera. Una norma prevede che la Camera possa respingere le richieste di modifica del Senato alle leggi di bilancio dello Stato solo a maggioranza assoluta dei suoi membri. Inoltre il ddl cerca di fare ordine tra le competenze dello Stato e delle Regioni, abolendo le cosiddette "competenze concorrenti" che hanno provocato negli ultimi 13 anni un intasamento di ricorsi davanti alla Corte costituzionale. Il testo di riforma, rimaneggiato più volte in commissione Affari costituzionali, può contare sul sostegno della maggioranza di governo e di Forza Italia, ma all'interno dello schieramento bipartisan - che ha già permesso alla Camera di votare in prima lettura la legge elettorale - ci sono diversi "dissidenti" che finora hanno rallentato il percorso e potrebbero saldarsi all'opposizione su alcuni emendamenti. Il governo è fiducioso però che sui punti qualificanti del provvedimento l'intesa con il partito di Silvio Berlusconi tenga. Alla riforma del Senato è legata quella della legge elettorale, che dovrebbe approdare da settembre a Palazzo Madama per la seconda lettura. Renzi non ha escluso di cercare un'intesa su nuove modalità di voto anche con il Movimento 5 stelle, ma ha subordinato la ripresa delle trattative - dopo due incontri con la delegazione grillina in diretta streaming - al via libera del Senato sulla modifica della Costituzione. (Roberto Landucci) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia