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Ruby Ter, pm chiede condanna Berlusconi a sei anni di reclusione

L'ex presidente del Consigli e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Roma,

MILANO (Reuters) - La procura di Milano ha chiesto oggi la condanna di Silvio Berlusconi a sei anni di reclusione con l'accusa di aver pagato testimoni nel cosiddetto processo Ruby in cui l'ex premier era stato poi assolto in via definitiva nel 2015.

Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, al termine di una requisitoria durata due udienze, hanno anche chiesto la condanna di 27 sui 28 altri imputati, 24 dei quali giovani invitate alle feste nella villa di Arcore accusate dai pm di aver mentito sulla natura di quelle che furono definite "cene eleganti".

Fra loro anche Karima El Mahroug, il cui nome d'arte "Ruby Rubacuori" ha battezzato i diversi processi per i reati, a vario titolo, di concussione, prostituzione minorile e favoreggiamento della prostituzione, che sono seguiti al suo interrogatorio in questura a Milano nel maggio 2010, quando aveva 17 anni.

Per lei la procura ha chiesto oggi cinque anni di reclusione.

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Per gli altri imputati le richieste di condanna vanno da un anno e 4 mesi a sei anni e sei mesi.

CHIESTE ANCHE CONFISCHE. DIFENSORE. NON C'E' REATO

I pm hanno poi chiesto la confisca di 10,8 milioni a Berlusconi, 5 milioni a Karima El Mahroug, 3 al suo ex compagno Luca Risso, 2,7 milioni complessivi a venti delle imputate e quattro immobili nel Milanese in cui abitavano alcune delle giovani.

La procura ha anche chiesto al Tribunale la revoca dell'ordinanza con cui nel novembre scorso i giudici avevano dichiarato l'inutilizzabilità delle dichiarazioni di molte delle ragazze presenti alle serate, che nei processi Ruby 1 e 2 erano comparse come testi, ma che, secondo i giudici, avrebbero dovuto essere interrogate nella veste di indagate, perché nel 2012 ci sarebbero già stati elementi potenzialmente indizianti nei loro confronti.

Il procuratore Siciliano ha sostenuto che invece all'epoca la procura non aveva alcun elemento a loro carico.

"Non sono sorpreso dalle richieste dell'accusa - ha detto al termine dell'udienza l'avvocato Federico Cecconi, difensore di Berlusconi - Ritengo che abbiamo argomenti molto solidi per ottenere l'assoluzione. Riteniamo che non ci sia reato. Tutto quello che è stato oggetto di contestazione a Berlusconi è smentibile".

La presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile, ha chiesto invece un risarcimento in solido a tutti gli imputati di 10 milioni di euro per il reato di corruzione e 500.000 euro per quello di falsa testimonianza.

I pm, che nell'udienza precedente avevano descritto come un fatto ormai "storico" che in quelle serate si offrissero "odalische" al padrone di casa, definito un "sultano" e un "grande anziano", hanno detto che "le prove della corruzione sono state trovate" e hanno citato "fotografie, screenshot" e soprattutto "documentazioni bancarie... che hanno costruito una solida base documentale di quelli che prima erano soltanto dei sospetti con qualche aggancio indiziario".

Berlusconi e tutti gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito, e la tesi della difesa è che i pagamenti fossero un "risarcimento" per persone a cui era stata compromessa la carriera a causa dello scandalo mediatico suscitato dalla vicenda.

"Non condividiamo né in fatto, né in diritto quanto detto e riteniamo di avere elementi per dimostrare il contrario", aveva risposto Cecconi.

Dal mese prossimo prenderanno la parola le difese, la sentenza non è attesa prima dell'inizio di ottobre.

Il processo Ruby Ter, cominciato nel luglio 2017, è stato sospeso in totale per più di due anni (esattamente per 828 giorni) soprattutto per i legittimi impedimenti presentati da Berlusconi, in gran parte dovuti alle sue condizioni di salute, a causa del Covid di cui si era ammalato nell'autunno 2020.

Al centro di questo dibattimento, come detto, c'è l'accusa di aver comprato testimonianze nei processi sui rapporti dell'ex premier con Ruby e sul reclutamento delle ragazze per le feste.

I capi di imputazione, a vario titolo, sono corruzione giudiziaria e falsa testimonianza.

Per le stesse accuse del Ruby Ter di Milano sono nati altri due processi, trasferiti a Roma e a Siena per competenza territoriale.

A Roma il dibattimento è ancora in corso, dopo esser stato a lungo sospeso. A Siena Berlusconi è stato assolto "perché il fatto non sussiste" lo scorso 21 ottobre, ma la procura ha impugnato la sentenza e ora sarà fissato un processo d'appello.

(Emilio Parodi, editing Francesca Piscioneri, ; +39 06 8030 7744)