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Senato approva riforma elettorale Renzi-Berlusconi, torna a Camera

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

ROMA (Reuters) - L'aula del Senato ha approvato oggi il disegno di legge elettorale negoziato dal premier Matteo Renzi con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che intende favorire la formazione di governi stabili all'indomani del voto politico. I sì sono stati 184, i no 66, 2 gli astenuti. A favore si è espressa la maggioranza di governo e Forza Italia, ma non hanno partecipato al voto circa 1/4 dei senatori di Pd e centrodestra in segno di dissenso. Il no esplicito è giunto da M5s, Lega Nord e Sel. Miguel Gotor, capofila della fronda Pd, ha però escluso che questo contrasto possa riprodursi giovedì prossimo, quando il Parlamento in seduta comune inizierà ad eleggere il presidente della Repubblica. "Da questa sera cambio giacca: il dissenso espresso fin qui non ha niente a che vedere con la nostra posizione sul nuovo capo dello Stato, che dovrà essere unitaria", ha detto Gotor. Il disegno di legge torna ora alla Camera per il via libera definitivo, che il governo spera di ottenere entro aprile. "E due. Legge elettorale approvata anche al Senato. Il coraggio paga, le riforme vanno avanti", ha twittato subito dopo il voto Renzi. Una prima versione della riforma, che vale solo per la Camera dei deputati perché il Senato non sarà più elettivo nei piani di riforma del premier, era stata approvata da Montecitorio nel marzo scorso ed è stata riproposta ora in Senato con alcune importanti modifiche. La legge prevede un sistema proporzionale che garantisce al partito che arriva primo con il 40% dei voti un confortevole premio di maggioranza alla Camera. Se nessuno raggiunge il 40%, il premio sarà assegnato al ballottaggio tra le due liste che ottengono più voti. E' prevista inoltra una soglia di sbarramento per ciascuna lista pari al 3% dei voti per entrare a Montecitorio. Il motivo di maggior dissenso tra le fila del Pd, che ha portato oggi 24 senatori a non partecipare al voto, riguarda i capolista bloccati in ogni collegio. La minoranza del partito chiedeva più spazio al voto di preferenza. "Credo che questa sia la miglior sintesi possibile che potevano raggiungere in questo ramo del Parlamento", ha detto la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, che è stata relatrice del provvedimento. Il nuovo sistema si applicherà dal 1° luglio 2016, quando dovrebbe essere compiuta anche la riforma costituzionale del Senato. Nel frattempo eventuali elezioni si dovrebbero tenere con un sistema proporzionale e soglia di sbarramento al 4%, come previsto dalla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale buona parte della precedente legge del 2005. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia