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Articolo 18, Alfano insiste: “Abolizione entro agosto”. Il Pd non ci sta

L’articolo 18 rischia di diventare il tormentone di Ferragosto e la spina nel fianco del Governo Renzi nelle ultime settimane d’estate. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano insiste sulla sua abolizione nello Sblocca-Italia e, come il premier, dà anche una scadenza, la fine di agosto. Come dire: se bisogna far crollare uno degli ultimi baluardi dei diritti dei lavoratori, meglio farlo d’estate, quando molti italiani sono in vacanza.

Cos'è l'articolo 18

In un’intervista rilasciata sul numero di Repubblica oggi in edicola, il titolare del Viminale parla di “tre mosse in tre mesi” per far ripartire l’Italia. Una di queste mosse, la principale, è proprio l’abolizione dell’articolo 18 entro la fine d’agosto. Le altre sono il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione (entro settembre) e la possibilità per gli imprenditori di “pagare le tasse non quando fatturano ma solo quando incassano”.

Alfano ha ripetuto quanto aveva detto negli scorsi giorni e cioè che l’articolo 18 è un “totem degli anni Settanta”, della sinistra degli anni Settanta, ovviamente. Quello che Alfano chiede è, per certi versi, un paradosso: far dare a un governo nominalmente (se non nella sostanza e nelle politiche) di centrosinistra la spallata che non sono riusciti a dare i governi di centrodestra.

Le precedenti dichiarazioni di Alfano sull'articolo 18

Marianna Madia lo aveva già fatto sapere: l’abolizione dell’articolo 18 non è contemplata nell’agenda delle riforme del Governo Renzi.

Secondo Alfano il “totem” è rimasto in piedi perché ha retto l’asse fra Pd e sindacati, ma ora è l’urgenza a premere, per il vicepremier occorre “mettere davanti a tutto la necessità di dare un lavoro a chi non ce l’ha, liberando da ogni laccio l’imprenditore che vuole assumere qualcuno”.

Il tweet di Alfano sull'articolo 18
Il tweet di Alfano sull'articolo 18



Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha rimandato alla discussione in Senato ogni dibattito sulla questione sollevata da Alfano poiché “anticipare quella discussione a strumenti che non sono propri credo sia sbagliato”. Per Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro in quota Pd, non è l’articolo 18 la soluzione all’emergenza lavoro, ma le soluzioni sono da ricercare nell’abbattimento della burocrazia, dei costi dell’energia e del cosiddetto cuneo fiscale.

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Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è “stucchevole” la proposta di abolire l’articolo 18, quando, invece, occorrerebbe “intervenire sui nodi strutturali che non permettono investimenti sicuri in Italia”. Per Fabrizio Cicchitto (Ncd) il rifiuto aprioristico del Pd è “una manifestazione di uno schematismo ideologico destituito di fondamento”. Anche Maurizio Gasparri afferma che occorre “invertire la tabella di marcia per far riprendere il lavoro” e che verranno presentati emendamento per costringere “a uscire allo scoperto chi veramente vuole tenere imbrigliata l’Italia”. Ma il fronte di Forza Italia sembra essere tutt’altro che compatto.

Il tweet di Renata Polerini sull'articolo 18
Il tweet di Renata Polerini sull'articolo 18

La deputata Renata Polverini, vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, la pensa in ben altro modo: “Stupisce che ancora ci sia qualcuno che possa ritenere l’articolo 18 come un’inibizione alle assunzioni e un limite alla flessibilità. Il problema della disoccupazione non si può attribuire ai diritti conquistati dai lavoratori bensì ad un sistema economico asfittico incapace di creare nuova offerta di lavoro”.

Ma è polemica anche per l'ultima dichiarazione infelice di Alfano: