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Ue apre a Italia su margini bilancio nel 2016 con clausola riforme

Valdis Dombrovskis. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

di Francesca Landini e Giuseppe Fonte ROMA (Reuters) - La Commissione europea fornisce una prima apertura alla richiesta dell'Italia di rendere più graduale l'aggiustamento di bilancio, liberando così risorse per sostenere la ripresa economica. "C'è la possibilità che l'Italia possa avvalersi della clausola di flessibilità sulle riforme nel 2016", dice il vice presidente dell'esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, durante un'intervista concessa a Reuters prima di incontrare il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. "Le previsioni del governo italiano sul Pil sono realistiche e più o meno in linea con le previsioni d'inverno della Commissione europea", aggiunge Dombrovskis spiegando che il nuovo quadro di finanza pubblica, se confermato, sarebbe anche in linea con la regola di riduzione del debito pubblico. Nel Documento di economia e finanza (Def) il governo scrive che il programma di riforme in corso di attuazione è tale da permettere il ricorso ai nuovi margini di flessibilità concessi dall'Europa. [ID:nL6N0X4346] [ID:nL5N0XA13P] La conseguenza è che il prossimo anno il deficit strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum, diminuirà di 0,1 punti di Pil anziché di 0,5 punti, come richiedono nominalmente le regole europee. Dombrovskis ricorda che la clausola permette deviazioni dagli obiettivi purché lo Stato membro rientri nei parametri entro i successivi 4 anni. Il programma di stabilità italiano conferma al 2017 l'obiettivo di medio termine, cioè il pareggio di bilancio strutturale. Incontrando i cronisti a Via XX Settembre, Padoan parla di una "una forte identità di vedute" con Dombrovskis "sull'azione che il governo italiano intende portare avanti in una prospettiva di crescita e di consolidamento della finanza pubblica". Dombrovskis naturalmente evita di firmare una 'cambiale in bianco' a favore dell'esecutivo italiano e precisa che ora la Commissione europea deve studiare più in dettaglio le richieste italiane. Il governo vuole utilizzare i margini di flessibilità per evitare che nel 2016 scattino i programmati aumenti di Iva, accise e altre imposte, le cosiddette clausole di salvaguardia. L'effetto in termini di maggiore tassazione ammonterebbe a 16 miliardi, con gli inevitabili effetti recessivi. La clausola di flessibilità si traduce in un aumento del deficit nominale dall'1,4 all'1,8% del Pil. La differenza, 0,4 punti, ammonta a poco più di 6 miliardi. I 10 che restano da trovare derivano da tagli alla spesa e da una prima potatuta alla giungla di 'tax expenditure': le oltre 700 agevolazioni fiscali che privano l'Erario di quasi 300 miliardi l'anno. - ha collaborato Roberto Landucci Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia