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Kazakistan chiede oltre 150 mld dlr in arbitrato su Kashagan contro major petrolio - Bloomberg

La luna piena sorge sullo sfondo di una piattaforma petrolifera nel giacimento offshore di Kashagan, nel Mar Caspio, nel Kazakistan occidentale

(Reuters) - Il Kazakistan ha aumentato le richieste a più di 150 miliardi di dollari nell'arbitrato contro le major petrolifere internazionali che hanno sviluppato il giacimento del Kashagan.

Lo scrive Bloomberg News, citando persone vicine alla vicenda.

L'anno scorso il ministro dell'Energia del Kazakistan aveva detto di voler aprire una procedura di arbitrato per 16,5 miliardi di dollari contro il consorzio nell'ambito di una disputa sui costi del progetto e di non avere in programma di raggiungere un eventuale accordo extragiudiziale.

Secondo quanto afferma Bloomberg, la cifra è aumentata dopo che il governo kazako ha aggiunto una richiesta per 138 miliardi di dollari, "che riflette il calcolo del valore della produzione di petrolio promessa al governo ma non consegnata dalle società che gestiscono il giacimento".

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La causa mette in luce i rischi per le compagnie straniere che operano nello Stato dell'ex Unione Sovietica ed è una delle tante battaglie giudiziarie tra le major internazionali e il governo.

Il giacimento offshore del Kashagan, una delle più grandi scoperte degli ultimi decenni, è gestito da Eni, Shell, TotalEnergies, ExxonMobil, KazMunayGas, Inpex e Cnpc.

Il consorzio da loro costituito, chiamato North Caspian Operating Company (Ncoc), ha investito circa 50 miliardi di dollari nel progetto.

Bloomberg scrive che Ncoc ha detto di avere un certo numero di controversie riguardanti l'applicazione di alcune disposizioni dell'accordo di condivisione della produzione del Kashagan che sono soggette ad arbitrato.

"Le compagnie contraenti ritengono di aver agito in conformità" con il contratto, ha fatto sapere il consorzio.

Al momento Ncoc non ha risposto a una richiesta di commento da parte di Reuters. Nessun commento da un portavoce di Shell.

Un portavoce di Eni ha confermato che le autorità kazake hanno avviato una procedura di arbitrato contro i partner del consorzio, aggiungendo che i termini dell'arbitrato sono riservati.

"Mentre esaminiamo le complesse accuse, non riteniamo (come commento generale) che le basi delle richieste o gli importi specifici dei risarcimenti richiesti siano ragionevolmente fondati o credibili", ha detto Eni.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)