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Petrolio in calo, ma tra i titoli oil ci sono diversi buy

Da alcune giornate a Piazza Affari i riflettori si sono accesi nuovamente sui titoli del settore oil, non solo per i movimenti che stanno interessando l'oro nero, ma anche alla luce dei risultati trimestrali diffusi da alcuni gruppo.
Il greggio dopo aver avvicinato la soglia dei 52 dollari al barile ha avviato un movimento correttivo che lo ha riportato al di sotto dei 50 dollari. Non più tardi di ieri si è avuta una pesante flessione di quasi quattro punti percentuali con una discesa poco sotto i 47 dollari al barile.

Quest'oggi almeno per il momento non si registra alcun segnale di ripresa, visto che le quotazioni dell'oro nero vengono fotografate a 46,75 dollari, con un calo dello 0,23%.
Il netto calo accusato nelle ultime ore dal petrolio si è riflesso sui titoli del settore oil che tuttavia provano a reagire, tanto che Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) ora salgono dello 0,4% e dello 0,23%, mentre Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) resta in rosso con un calo dello 0,85%. vedono Tenaris in calo dell'1,32%, seguito da Saipem che scende dello 0,88%, mentre ENI cede lo 0,3%, mentre si muovono in controtendenza due titoli a minore capitalizzazione, ossia Saras ed ERG (Londra: 0MHC.L - notizie) che salgono rispettivamente dello 0,51% e dello 0,3%.

Banche d'affari positive su ENI

Visto il ribasso che sta interessando il petrolio e l'andamento cedente di Piazza Affari, l'interrogativo principale che ci si pone in questo momento è se e quanto convenga puntare ancora sui titoli del settore oil in questa fase.
A ben guardare le opportunità di acquisto non mancano visto che Mediobanca Securities scommette ad esempio su ENI, destinato a sovraperformare il mercato, con un prezzo obiettivo a 18,5 euro.

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Gli analisti hanno definito inferiori alle attese i risultati del terzo trimestre del gruppo, segnalando però che il flusso di cassa e gli utili probabilmente si riprenderanno in maniera rilevante nel trimestre in corso. Le cessioni di asset inoltre dovrebbero sostenere il dividendo di ENI tanto il prossimo anno quanto il successivo.

Buone notizie per il titolo arrivano anche da Icbpi che suggerisce di acquistare con un target price a 17 euro. Gli analisti credono che la trimestrale del gruppo non abbia riservato vere sorprese negative, mentre un newsflow positivo potrebbe essere rappresentato dall'accelerazione produttiva prevista per i prossimi trimestri, unitamente ad uno scenario del petrolio e del gas in moderata ripresa. Come Mediobanca, anche Icbpi non vede rischi rilevanti relativamente alla conferma del dividendo di 0,8 euro anche per il prossimo anno.

A puntare su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è anche UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che caldeggia l'acquisto del titolo con un fair value a 15,5 euro, malgrado la debolezza dei risultati trimestrali. Sulla scia di questi la banca elvetica ha tagliato le stime su ENI per l'anno in corso, pur evidenziando che il gruppo è vicino al punto di inversione.

Contrastati i giudizi su Saipem

La view bullish su ENI non trova un analogo riscontro per Saipem che secondo Equita SIM merita una raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo tagliato da 0,48 a 0,44 euro. La SIM milanese ha rivisto al ribasso le stime per i prossimi due anni, riducendole in media del 13% per l'Ebitda e del 18% per l'utile per azione, principalmente per tenere conto della nuova guidance sul 2017.

Lo stesso rating "hold" viene ribadito da Kepler Cheuvreux che ha ritoccato leggermente il target price da 0,42 a 0,41 euro, complice una rivisitazione della stima sull'utile per azione di quest'anno, abbassata del 12%.

Alla cautela di Equita SIM e di Kepler Cheuvreux si contrappone la strategia bullish di Barclays (Londra: BARC.L - notizie) che invita a sovrappesare Saipem in portafoglio, con un fair value rivisto da 0,54 a 0,52 euro. Gli analisti avvertono che nel breve la performance del titolo potrebbe essere condizionata dalla guidance 2017, inferiore alle attese, ma la loro view costruttiva su Saipem non cambia.

Neutrale la view su Tenaris

C'è poco entusiasmo per Tenaris coperto da Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) con una raccomandazione "neutral" e un prezzo obiettivo alzato da 12,9 a 13,1 euro, in attesa dei risultati del terzo trimestre del gruppo.

Una bocciatura è arrivata invece da Banca Akros che ha modificato la sua strategia su Tenaris da "accumulate" a "neutral", con un target price invariato a 13 euro. Gli analisti si aspettano una trimestrale debole dal gruppo, visto che un recupero dei volumi dovrebbe arrivare solo negli ultimi tre mesi dell'anno, ma l'idea è che le quotazioni attuali scontino già un simile scenario.

Quale strategia per Saras?

Infine, tra i titoli a minore capitalizzazione segnaliamo l'opportunità offerta da Saras che per Icbpi è da acquistare con un fair value a 1,6 euro. Gli analisti credono che il margine di raffinazione resti su ottimi livelli, traendo benefici dall'effetto positivo derivante dai fermi produttivi legati alle manutenzioni autunnali.

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