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Sciopero Borsa, Parzani: falso storico che Euronext abbia depauperato Italia

L'edificio della Borsa di Milano nel centro di Milano

MILANO (Reuters) - Il passaggio di Borsa Italiana sotto il gruppo Euronext non ha depauperato l'Italia, ma ha portato più occupazione e ricchezza.

Risponde così la presidente della società italiana, Claudia Parzani, alle contestazioni mosse dai sindacati che hanno indetto per giovedì uno storico sciopero di due ore lamentando un "costante, sistematico e complessivo disinvestimento" dell'azionista francese.

Parlando a margine di un evento a Milano, Parzani ha ricordato che Piazza Affari era proprietà del London Stock Exchange Group prima di diventare parte di un gruppo europeo che include le borse di sette capitali.

"E' un'operazione che non ha portato via all'Italia: i numeri sono cresciuti in termini di occupazione e ricchezza, non solo ci sono più persone che lavorano per la Borsa oggi rispetto a quando è avvenuta l'operazione, ma sono stati fatti anche investimenti che hanno portato capitali in Italia, che hanno portato la parte tecnologica in Italia, così come le casse di compensazione. Il tema è stato sicuramente strumentalizzato", ha detto.

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Anche la Fabi, tra i sindacati che hanno aderito allo sciopero, ha chiesto che la vicenda non sia politicizzata sottolineando che riguarda argomenti aziendali, come i mancati aumenti di stipendio sottoscritti tra sindacati e Abi a novembre scorso oppure la questione delle delocalizzazioni.

Quando è stato annunciato lo sciopero, però, il segretario generale della Fisac Cgil Lombardia ha anche chiesto rassicurazioni che sia mantenuto un centro decisionale in Italia di tutte le funzioni strategiche di Borsa, ad esempio Monte Titoli e Mts.

Il ministero delle Imprese (Mimit) ha convocato per il 3 luglio i sindacati bancari che rappresentano i dipendenti di Borsa, mentre incontrerà i rappresentanti della società la settimana successiva.

Parzani ha aggiunto che dopo l'ingresso di Euronext, Borsa ha dovuto affrontare cambiamenti, "ha dovuto lavorare più sulle piattaforme, ci sono state tante migrazioni, che hanno richiesto personale tecnologico, che lavorasse molto, con intensità".

"È un falso storico dire che non si è creata occupazione, così come posso dire che ho visto una grande valorizzazione del talento. Ci sono tantissimi italiani in posizioni estremamente interessanti".

Secondo Parzani anche i francesi, se si guarda il loro punto di vista, potrebbero lamentarsi perché ci sono cose che sono state spostate in Italia, come la cassa di compensazione e la piattaforma tecnologica dove avvengono tutti gli scambi.

(Elvirta Pollina, in redazione Claudia Cristoferi, editing Gianluca Semeraro)