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Ucraina, proteste aumentano rischio crisi monetaria

MOSCA (Reuters) - Le massicce proteste contro il presidente ucraino Viktor Yanukovich hanno aggravato la già precaria situazione del Paese dal punto di vista degli investimenti, aumentando il rischio di una crisi monetaria prima delle elezioni all'inizio del 2015. I costi per assicurare il debito dell'Ucraina hanno raggiunto i massimi da due mesi e i trader ora scommettono sulla svalutazione, dopo che ieri 350.000 persone hanno protestato contro la decisione di Yanukovich di non firmare un atteso accordo commerciale con l'unione europea. Tuttavia, anche se la manifestazione è stata la più massiccia dai tempi della rivoluzione arancione che ha ribaltato la vittoria elettorale di Yanukovich nel 2004, gli analisti non prevedono al momento una nuova "rivoluzione". "Sto cercando di capire quando un Paese abbia mai provocato una rivoluzione su un accordo commerciale", ha detto Charles Robertson, global chief economist presso la londinese Renaissance Capital. Robertson ha confrontato la situazione di oggi con quella della 'Rivoluzione arancione' e col crollo economico in Georgia, altro Stato ex sovietico, che precedette la 'Rivoluzione delle rose' nel 2003. Secondo l'agenzia Markit i credit default swaps (Cds) a cinque anni valgono 1.067 punti base, il livello più alto da settembre, dopo che venerdì avevano chiuso a 972. I bond ucraini in dollari sono calati, con quelli scadenza 2020 che perdono oltre 2 punti ai minimi di due mesi e mezzo. Gli analisti occidentali sono preoccupati dalle immagini tv di violenze vicino al palazzo presidenziale di Kiev, dopo che manifestanti mascherati - uno dei quali alla guida di una scavatrice - si sono scontrati con la polizia in assetto anti-sommossa. Per crescere l'economia ucraina, che vale 176 miliardi di dollari, necessita di importazioni di gas a buon mercato dalla Russia e di esportare ad alto prezzo il proprio acciaio. Il governo ora sta sovvenzionando la gran parte del costo del gas per la diffusione domestica, in un Paese che conta 46 milioni di abitanti e molti poveri. Yanukovich ha deciso di non firmare l'accordo con la Ue perché mancava la promessa anche di un prestito da 15 miliardi dal Fondo monetario internazionale. Ma l'Fmi non è pronto a concedere soldi senza una riforma dei prezzi del gas. Nel frattempo il presidente russo Vladimir Putin ha fatto uno sconto condizionato sul gas, costringendo l'Ucraina ad aderire a un blocco che comprende anche il Kazakistan e la Bielorussia. E non ha escluso per il futuro di concedere anche prestiti. (Douglas Busvine) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia