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Brexit senza accordo, ecco cosa può succedere

  • <p>In Gran Bretagna ci sarebbe un’impennata dei prezzi, anche a causa della probabile svalutazione della sterlina di almeno il 15 per cento (la moneta britannica ha già perso il 15 per cento del suo valore dopo il referendum del 2016). I dazi sul latte e i formaggi potrebbero toccare il 45 per cento. Tutto più costoso. (Getty) </p>
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    Tutto più caro: dai generi alimentari ai vestiti

    In Gran Bretagna ci sarebbe un’impennata dei prezzi, anche a causa della probabile svalutazione della sterlina di almeno il 15 per cento (la moneta britannica ha già perso il 15 per cento del suo valore dopo il referendum del 2016). I dazi sul latte e i formaggi potrebbero toccare il 45 per cento. Tutto più costoso. (Getty)

  • <p>Possibili ritardi nell’approvigionamento dei supermercati. Si calcola che le famiglie più povere dovranno spendere 500 sterline extra all’anno. E alla Gran Bretagna tutto ciò potrebbe costare la perdita di 800 mila posti di lavoro e di 6 punti percentuali del Prodotto interno lordo. (Getty) </p>
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    A rischio la merce nei supermercati

    Possibili ritardi nell’approvigionamento dei supermercati. Si calcola che le famiglie più povere dovranno spendere 500 sterline extra all’anno. E alla Gran Bretagna tutto ciò potrebbe costare la perdita di 800 mila posti di lavoro e di 6 punti percentuali del Prodotto interno lordo. (Getty)

  • <p>Lo status degli oltre tre milioni di europei residenti in Gran Bretagna, fra cui almeno 700 mila italiani, (e del milione di britannici che vivono in Europa) tornerebbe di nuovo incerto. Gli europei perderebbero il diritto di residenza permanente e non avrebbero più accesso al sistema sanitario britannico. (Getty) </p>
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    Tre milioni di residenti Ue senza diritti

    Lo status degli oltre tre milioni di europei residenti in Gran Bretagna, fra cui almeno 700 mila italiani, (e del milione di britannici che vivono in Europa) tornerebbe di nuovo incerto. Gli europei perderebbero il diritto di residenza permanente e non avrebbero più accesso al sistema sanitario britannico. (Getty)

  • <p>Potrebbero anche tornare in vigore le tariffe di roaming, abolite nella Ue, per le telefonate da e per la Gran Bretagna. (Getty) </p>
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    Potrebbe tornare il roaming telefonico

    Potrebbero anche tornare in vigore le tariffe di roaming, abolite nella Ue, per le telefonate da e per la Gran Bretagna. (Getty)

  • <p>Tutte le merci in entrata e in uscita dai porti britannici sarebbero sottoposte a ispezioni doganali. Attualmente un camion che arriva a Dover impiega due minuti per passare: il controllo di ciascun carico porterebbe al collasso le dogane (anche il porto di Calais non sarebbe in grado di far fronte alle nuove esigenze). (Getty) </p>
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    Più ritardi e blocchi alle dogane

    Tutte le merci in entrata e in uscita dai porti britannici sarebbero sottoposte a ispezioni doganali. Attualmente un camion che arriva a Dover impiega due minuti per passare: il controllo di ciascun carico porterebbe al collasso le dogane (anche il porto di Calais non sarebbe in grado di far fronte alle nuove esigenze). (Getty)

  • <p>Un altro problema di confine sorgerebbe fra l’Irlanda e l’Ulster: attualmente 30 mila persone al giorno attraversano quella frontiera. Il ritorno a un confine rigido avrebbe serie ripercussioni, oltre a rinfocolare le tensioni politiche. (Getty) </p>
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    Tensioni al confine tra Irlanda e Ulster

    Un altro problema di confine sorgerebbe fra l’Irlanda e l’Ulster: attualmente 30 mila persone al giorno attraversano quella frontiera. Il ritorno a un confine rigido avrebbe serie ripercussioni, oltre a rinfocolare le tensioni politiche. (Getty)

  • <p>Dopo il marzo 2019 i voli tra Gran Bretagna ed Europa potrebbero restare a terra. Il traffico aereo è supervisionato dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea: ma non ci sono regole equivalenti sulla base dell’Organizzazione mondiale del Commercio: si rischia un grande caos, anche ad alta quota. (Getty) </p>
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    Voli a rischio

    Dopo il marzo 2019 i voli tra Gran Bretagna ed Europa potrebbero restare a terra. Il traffico aereo è supervisionato dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea: ma non ci sono regole equivalenti sulla base dell’Organizzazione mondiale del Commercio: si rischia un grande caos, anche ad alta quota. (Getty)

  • <p>Presto le compagnie aeree potrebbero non garantire più le prenotazioni successive al marzo 2019. (Getty) </p>
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    A rischio le prenotazioni dopo marzo 2019

    Presto le compagnie aeree potrebbero non garantire più le prenotazioni successive al marzo 2019. (Getty)

  • <p>Serie conseguenze anche per il settore medico. L’uscita di Londra<br>dall’Agenzia nucleare europea, l’Euratom, metterebbe a rischio la fornitura in Gran Bretagna degli isotopi necessari per esami e trattamenti radiologici. (Getty) </p>
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    Rebus licenze

    Serie conseguenze anche per il settore medico. L’uscita di Londra
    dall’Agenzia nucleare europea, l’Euratom, metterebbe a rischio la fornitura in Gran Bretagna degli isotopi necessari per esami e trattamenti radiologici. (Getty)

  • <p>Le aziende produttrici di farmaci potrebbero essere costrette a lasciare la Gran Bretagna per evitare di perdere la licenza di esportare i loro prodotti in Europa. I farmaci Ue potrebbero non essere più autorizzati in UK. (Getty) </p>
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    Tanti farmaci non autorizzati

    Le aziende produttrici di farmaci potrebbero essere costrette a lasciare la Gran Bretagna per evitare di perdere la licenza di esportare i loro prodotti in Europa. I farmaci Ue potrebbero non essere più autorizzati in UK. (Getty)

<p>In Gran Bretagna ci sarebbe un’impennata dei prezzi, anche a causa della probabile svalutazione della sterlina di almeno il 15 per cento (la moneta britannica ha già perso il 15 per cento del suo valore dopo il referendum del 2016). I dazi sul latte e i formaggi potrebbero toccare il 45 per cento. Tutto più costoso. (Getty) </p>
<p>Possibili ritardi nell’approvigionamento dei supermercati. Si calcola che le famiglie più povere dovranno spendere 500 sterline extra all’anno. E alla Gran Bretagna tutto ciò potrebbe costare la perdita di 800 mila posti di lavoro e di 6 punti percentuali del Prodotto interno lordo. (Getty) </p>
<p>Lo status degli oltre tre milioni di europei residenti in Gran Bretagna, fra cui almeno 700 mila italiani, (e del milione di britannici che vivono in Europa) tornerebbe di nuovo incerto. Gli europei perderebbero il diritto di residenza permanente e non avrebbero più accesso al sistema sanitario britannico. (Getty) </p>
<p>Potrebbero anche tornare in vigore le tariffe di roaming, abolite nella Ue, per le telefonate da e per la Gran Bretagna. (Getty) </p>
<p>Tutte le merci in entrata e in uscita dai porti britannici sarebbero sottoposte a ispezioni doganali. Attualmente un camion che arriva a Dover impiega due minuti per passare: il controllo di ciascun carico porterebbe al collasso le dogane (anche il porto di Calais non sarebbe in grado di far fronte alle nuove esigenze). (Getty) </p>
<p>Un altro problema di confine sorgerebbe fra l’Irlanda e l’Ulster: attualmente 30 mila persone al giorno attraversano quella frontiera. Il ritorno a un confine rigido avrebbe serie ripercussioni, oltre a rinfocolare le tensioni politiche. (Getty) </p>
<p>Dopo il marzo 2019 i voli tra Gran Bretagna ed Europa potrebbero restare a terra. Il traffico aereo è supervisionato dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea: ma non ci sono regole equivalenti sulla base dell’Organizzazione mondiale del Commercio: si rischia un grande caos, anche ad alta quota. (Getty) </p>
<p>Presto le compagnie aeree potrebbero non garantire più le prenotazioni successive al marzo 2019. (Getty) </p>
<p>Serie conseguenze anche per il settore medico. L’uscita di Londra<br>dall’Agenzia nucleare europea, l’Euratom, metterebbe a rischio la fornitura in Gran Bretagna degli isotopi necessari per esami e trattamenti radiologici. (Getty) </p>
<p>Le aziende produttrici di farmaci potrebbero essere costrette a lasciare la Gran Bretagna per evitare di perdere la licenza di esportare i loro prodotti in Europa. I farmaci Ue potrebbero non essere più autorizzati in UK. (Getty) </p>
MTT

Unione europea e governo britannico si stanno organizzando per affrontare anche una “hard brexit”. Un’uscita senza accordo che faccia da ammortizzatore potrebbe avere conseguenze gravi sull’economia britannica. Bruxelles ha pubblicato un documento di 15 pagine in cui elenca i dettagli della “considerevole turbativa” cui vanno incontro impese e cittadini.

Ecco cosa potrebbe succedere nel caso di una “no deal Brexit”.