La provocazione di Esino Lario: comune in vendita sul web per denunciare la mancanza di risorse

La provocazione del sindaco di Esino Lario ha fatto il giro d’Italia e del mondo: ha infatto messo il Comune in vendita sul web per denunciare la mancanza di risorse dei piccoli centri italiani. Come? Allestendo un sito Internet (www.vendesiesino.it) nel quale chiunque può fare un’offerta economica per avere il proprio nome accomunato con quello di una delle peculiarità del paesino in provincia di Lecco.

In vendita c’è davvero di tutto, dal cartello di benvenuto al municipio, passando per le panchine (in un ironico 3×2).

Ma questi monumenti e questi edifici sono DAVVERO in vendita? Sarebbe possibile mettere in piedi un’operazione del genere?

La risposta la dà il sindaco Pietro Pensa: “Il ricavato di questa iniziativa garantirà le risorse necessarie a rivedere o creare alcuni servizi fondamentali per i cittadini. Le voci di spesa per un comune che vuole rimanere competitivo e attrattivo sono tante, dal garantire il miglioramento delle infrastrutture, come strade e ferrovie, ad un numero maggiore e più efficiente di strutture pubbliche dedicate alla formazione, come le scuole, o infine alla possibilità di accedere in modo più semplice ed immediato a servizi di connessione a internet più veloci, per riuscire anche noi ad evolverci verso i concetti più innovativi di città smart”

Dunque l’iniziativa è presto detta: gli edifici fanno parte di una sorta di asta a offerta cumulativa, che premierà il Comune (se riceverà offerte) e darà lustro ai finanziatori (in quale modo, non si sa ancora)

I vicini di casa di Perledo non hanno gradito, memori di una proposta di ‘fusione per incorporazione’ non accettata da Esino. Il presidente della Comunità Montana ed ex sindaco di Perledo Carlo Signorelli ha dichiarato: “Più che con gli slogan, credo serva una riflessione seria sul tema dei piccoli municipi, della salvaguardia delle loro identità e delle inevitabili azioni amministrative”.

Il sindaco Pietro Pensa ha invece parlato di una ‘provocazione’: “La vita in un piccolo paese è difficile, e non possiamo biasimare le persone che decidono di trasferirsi in centri abitativi più grandi. Ma così facendo, perdiamo la ricchezza dell’artigianalità, della cultura turistica ed enogastronomica, e il valore delle centinaia di tradizioni diverse che fanno dell’Italia il paese più bello del mondo. Come amministratori dobbiamo lottare ogni giorno per assicurare ai nostri concittadini di non rimanere esclusi dalle innovazioni che interessano il resto d’Italia. Sono convinto che il futuro del nostro Comune possa essere garantito solo attraverso maggiori risorse e una maggiore apertura al mondo, anche se questo vuol dire sacrificare parte del nostro amato patrimonio. Con questa proposta mi faccio portavoce di una situazione che accomuna circa 5.500 amministrazioni locali con meno di 5.000 abitanti nel nostro Paese”.

La notizia del comune in vendita è stata ripresa anche dai maggiori quotidiani italiani, e dunque da questo punto di vista è già stato un successo aver ottenuto della pubblicità. (foto: Getty)

Esino Lario oggi ha 747 abitanti residenti. Nel giugno del 2016 ha ospitato, sorprendentemente, il convegno Wikimania, organizzato dai fondatori di Wikipedia. (foto: Getty)

Sul Lago di Como i paesini come Esino Lario sono diversi, e tutti dipendono più o meno dal turismo estivo, sfavoriti anche da una rete stradale antica e logora, nonché insufficiente. (foto: Getty)