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Anima storna, ma gli analisti vedono ancora una buona scommessa

Battuta d'arresto quest'oggi per Anima Holding (Dusseldorf: 124.DU - notizie) che dopo il rally messo a segno venerdì scorso, quando la giornata si è conclusa con un progresso di oltre quattro punti e mezzo percentuali, quest'oggi ha prestato il fianco ad alcune prese di profitto, scendendo in controtendenza rispetto al mercato. Il titolo si è fermato a 5,465 euro, con un calo del 2,24% e circa 1,3 milioni di azioni passate di mano a fine sessione, al di sotto della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 1,8 milioni di pezzi.

Come è andato il primo trimestre di Anima Holding

Venerdì scorso gli acquisti sono stati alimentati dai conti del primo trimestre, archiviato da Anima con un utile netto consolidato normalizzato, ossia al netto di costi e ricavi straordinari, pari a 26,9 milioni di euro, in flessione del 46% rispetto allo stesso periodo del 2015.

I ricavi totali sono stati pari a 60,9 milioni di euro, in flessione del 33%, mentre i costi operativi ordinari sono scesi da 21,3 a 16,5 milioni. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) commissioni nette di gestione sono cresciute dell'8% a 52,8 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle masse gestite, mentre le commissioni di incentivo sono state di entità molto contenuta, per via dell'andamento negativo dei mercati finanziari negli ultimi mesi.

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La raccolta netta di Anima è stata positiva per circa 4,4 miliardi di euro, sostanzialmente il doppio rispetto ai 2,2 miliardi registrati nei primi tre mesi del 2015. Il totale delle masse gestite a fine marzo ha raggiunto quota 70,3 miliardi di euro, conto i 66,9 miliardi della fine dello scorso anno.

I giudizi delle banche d'affari sul titolo

Equita SIM parla di un utile netto sensibilmente inferiore alle previsioni, pur segnalando che una parte rilevante del gap è da ricondurre al tax rate, penalizzato dal pagamento dei dividendi infragruppo nel primo trimestre anzichè nel secondo come avvenuto lo scorso anno.
La vera minore differenza rispetto alle attese sono le management fees, pari a 30,8 punti base rispetto ai 31,6 stimati, in calo di 3 basis points in confronto al quarto trimestre del 2015.

La guidance sulla raccolta di quest'anno resta a 6-6,5 miliardi di euro, però stata definita sfidante perchè basata sull'ipotesi di normali condizioni di mercato che per ora non si stano verificando.
Gli analisti di Equita SIM hanno deciso di rivedere al ribasso le previsioni sull'utile adjusted di quest'anno, tagliandole del 4% per l'anon in corso a 112 milioni di euro e del 6% per il prossimo a 117 milioni di euro.
Confermata la view neutrale su Anima che secondo la SIM milanese resta da mantenere in portafoglio con un prezzo obiettivo ridotto del 15% a 5,8 euro.

A rivedere la valutazione del titolo è stato anche Kepler Cheuvreux che ha abbassato il target price da 9,5 a 9 euro, ribadendo però la raccomandazione "buy".
Il broker ha ridotto del 5% le stime sulla raccolta netta riferita al triennio 2016-2018, mentre le previsioni sull'utile per azione sono state tagliate del 3,5%.

Gli analisti di Kepler Cheuvreux però ritengono che non manchino elementi catalizzatori, quali le possibili nozze con Aletti Gestielle, l'eventuale ritorno degli investitori su asset più rischiosi e l'eccessivo ribasso del titolo rispetto al settore che in un mese ha perso il 7% a fronte del 5% del comparto.

Positiva anche la view di Banca IMI che consiglia di aggiungere Anima in portafoglio, con un fair value a 7,8 euro. Dopo i risultati operativi in linea con il consenso nel primo trimestre, gli analisti continuano a credere che quella di Anima sia una storia legata alla crescita delle masse, senza dimenticare che sullo sfondo troviamo l'M&A che resta un potenziale elemento di appeal del titolo.

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