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Bayer rilancia su Monsanto: analisti bullish ma a una condizione

La tedesca Bayer (Londra: 0P6S.L - notizie) non rinuncia all’affare a alza ancora il tiro sull'americana Monsanto (Amburgo: 1132157.HM - notizie) : dopo un’offerta a 122 dollari per azione, rifiutata con sdegno, una controfferta a 125 dollari, anch’essa declinata, ma questa volta con educazione, adesso arriva quella da 127,5 dollari.

La view degli analisti

Ma la telenovela potrebbe non essere finita qui: secondo Bill Selesky analista di Argus Research, Monsanto potrebbe essere disposta a sedersi al tavolo delle trattative per un’offerta di 130 dollari ad azione che diventerebbero 135 invece, nella view di Sanford C. Bernstein. Da Commerzbank si pensa già a un Buy per Buyer con target a 102 euro vista la possibilità di una futura acquisizione anche se questa sarà ottenuta presumibilmente a un prezzo più alto, il che esporrebbe però l’azienda e l’intera operazione ad alcuni rischi. Guardando alla Monsanto, gli analisti Reuters rimangono bullish: tra gli esperti consultati 7 hanno votato per un Buy ed altrettanti hanno preferito un Hold, 2 gli Underperform, 4 hanno preferito l’Outperform, mentre nessuno ha voluto un Sell.

I dubbi della Vigilanza

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La posta in gioco è alta visto che la fusione tra le due aziende creerebbe il più grande colosso nel settore agrochimico. L’atteggiamento di Monsanto, ad ogni modo, sta diventando via via sempre più malleabile, soprattutto dopo le varie rassicurazioni di Bayer la quale ha sottolineato come le sue non siano intenzioni orientate verso un’Opa ostile. Un accordo fortemente voluto dal numero uno di Bayer e che permetterebbe di sfruttare più di un vantaggio; prima di tutto aumenterebbe il potere della società statunitense nel settore dei sementi e ridurrebbe a zero non solo la concorrenza tra le due aziende, ma in tutto il settore creando un polo che arriverebbe a coprire vastissime percentuali di specifiche produzioni con un esempio che arriva dal cotone: l’alleanza Bayer-Monsanto coprirebbe il 70% della superficie coltivata su territorio statunitense. Proprio partendo da questi numeri e soprattutto da un possibile sviluppo di questo tipo, le autorità di controllo hanno drizzato le orecchie: il cartello che si creerebbe, infatti, potrebbe portare a un aumento dei prezzi di produzione e al dettaglio oltre ad appiattire, se non annullare, le possibilità di scelta da parte non solo degli agricoltori ma anche dei consumatori.

La storia

L’inizio della storia è a maggio quando i primi segnali di quella che, adesso, si prospetta come una lunga telenovela, arrivavano da un’offerta di 122 dollari ad azione per un totale di 62 miliardi di dollari. La cifra fu ritenuta ridicola dai vertici Usa e questo spinse la Bayer a tornare alla carica a fine luglio con una nuova offerta a 125 dollari ad azione per un totale di 64 miliardi. Ancora troppo poco per Monsanto la quale, però, adesso vede la disponibilità a trattare e perciò evita di chiudere le porte in faccia al volenteroso corteggiatore.

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