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Borse Europa in ribasso su materie prime e timori inflazione

Panorama della borsa di Francoforte

(Reuters) - Le borse europee toccano i minimi di un anno, a causa del calo dei prezzi del petrolio e dei metalli che ha danneggiato i titoli legati alle materie prime, mentre l'aumento dell'inflazione nel Regno Unito rilancia i timori sul rallentamento della crescita globale.

Intorno alle 11,30 l'indice paneuropeo STOXX 600 segna un calo dell'1,4%, toccando un nuovo minimo da febbraio 2021, dopo un rally di tre giorni.

L'indice del settore energetico è in ribasso del 3,7% a causa del crollo dei prezzi del petrolio di oltre 6 dollari al barile, dopo che il presidente statunitense Joe Biden ha sollecitato a ridurre i costi del carburante per gli automobilisti. [L6N2Y905U]

I titoli minerari registrano una contrazione del 4,1%, con i prezzi dei metalli trascinati al ribasso da un dollaro statunitense solido e dai timori di un rallentamento dell'economia globale. [MET/L] I titoli difensivi, come telecomunicazioni e settore alimentare e bevande subiscono il calo meno significativo.

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L'insieme di inflazione in aumento, politiche monetarie più restrittive, guerra in Ucraina e rallentamento dell'economia cinese fa scivolare lo STOXX 600 del 18,8% rispetto al massimo storico raggiunto il 4 gennaio.

Nel frattempo, in Gran Bretagna i dati indicano che il mese scorso l'impennata dei prezzi dei generi alimentari ha spinto l'inflazione dei prezzi al consumo al 9,1%, un nuovo massimo di 40 anni, acuendo la crisi del costo della vita.

L'indice britannico delle blue-chip FTSE 100 cala dell'1,3%, con una sterlina più debole che contiene le perdite dell'indice. [.L]

Tra i singoli titoli, BASF perde il 4,9% dopo che l'amministratore delegato del gruppo chimico tedesco ha detto che l'azienda dovrà probabilmente affrontare una notevole flessione all'inizio del secondo semestre.

Le società siderurgiche europee come Arcelormittal, Voestalpine e Salzgitter segnano un ribasso tra il 7,2% e il 13,3% dopo che JPMorgan ne ha declassato i titoli, affermando che i prezzi dell'acciaio dovranno ancora subire perdite.

La norvegese Mowi, il maggior allevatore di pesce al mondo, registra perdite del 7,5% dopo il collocamento dei propri titoli.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)