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Borse incerte, ma sopra i minimi. Milano azzoppata dai dividendi

La nuova settimana si è aperta con una seduta contrastata per le Borse asiatiche non sono riuscite a muoversi tutte nella stessa direzione. Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,64%, mentre l'Hang Seng è sceso dello 0,21% dopo aver trascorso buona parte della sessione in positivo.
Le vendite hanno avuto la meglio sulla Borsa giapponese che dopo gli spunti positivi di venerdì scorso ha visto il Nikkei 225 terminare gli scambi oggi in calo dello 0,49%.

Gli investitori sono stati frenati dai deludenti dati macro che hanno visto le esportazioni calare del 10,1% ad aprile, in flessione per il settimo mese consecutivo, oltre le previsioni degli analisti che puntavano ad una contrazione del 9,9%. Segno meno anche per le importazioni che sono scese del 23,3%, in discesa per il sedicesimo mese di fila, a fronte della previsione di un calo del 19,3%.

Da segnalare che il surplus della bilancia commerciale giapponese è salito da 755 a 823,5 miliardi di yen, raggiungendo il livello più alto degli ultimi sei anni. Tanto è bastato per spingere al rialzo lo yen n ei confronti del dollaro, favorendo così alcune vendite sull'azionario.

Incerte le Borse europee che dopo un avvio in calo sono riuscite a risalire la china, pur mantenendosi al di sotto della parità. Il Cac40 mostra un ribasso dello 0,32%, mentre il Ftse100 e il Dax30 scendono rispettivamente dello 0,03% e dello 0,08%.

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I mercati non si sono lasciati condizionare più di tanto dai dati macro diffusi in mattinata che hanno visto l'indice PMI manifatturiero scendere in Europa nella versione preliminare di maggio da 51,7 a 51,5 punti, a fronte della previsione di un rialzo a 51,9 punti. L'indice PMI servizi è rimasto stabile a 53,1 punti, mentre le stime erano per un lieve incremento a 53,2 punti.

In Germania l'indice PMI manifatturiero è aumentato da 51,8 a 52,4 punti, oltre i 52 attesi dalla comunità finanziaria, mentre l'indice PMI servizi è cresciuto da 54,5 a 55,2 punti, contro i 54,6 messi in conto dagli analisti.
In Francia l'indice PMI manifatturiero, sempre nella versione preliminare di di maggio, è salito da 48 a 48,3 punti, al di sotto dei 48,5 attesi dal mercato, mentre l'indice PMI servizi è sceso da 50,6 a 50,5 punti, in linea con le stime.

Segno meno a Piazza Affari che mostra la peggiore performance in Europa, appesantita dallo stacco dei dividendi di ben 20 blue chips, il cui impatto è stato calcolato nell'ordine di oltre il 2% sull'indice di riferimento. Il Ftse Mib, dopo aver segnato un minimo intraday a 17.272 punti, è riuscito a recuperare terreno, pur mantenendosi ancora in calo, fotografato negli ultimi minuti a ridosso dei 17.500 punti, con un ribasso dell'1,72%.

Tra le blue chips in controtendenza segnaliamo Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che sale dell'1,39% e tra i bancari sono preceduti dal segno più anche Banca Monte Paschi e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) che avanzano dello 0,44% e dello 0,3%. In calo dello 0,2% Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) in attesa dell'incontro straordinario del Cda di domani.
In flessione dell'1,48% Banca Popolare dell'Emilia Romagna, mentre restano più indietro Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che lasciano sul parterre rispettivamente il 2,71% e il 4,58%.

Sotto pressione Fca che perde il 3,56% complici i rumors relativi all'utilizzo di software con sospesa violazione delle norme sulle emissioni per alcuni motori diesel del gruppo.

Poco mossa Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) che oscilla intorno alla parità dopo che il gruppo sembra pronto a cedere il 100% di Sparkle in cambio di Metroweb, ma non alla pari.

Sul fronte macro Usa per oggi non sono previsti dati macro di rilievo ad eccezione dell'indice PMI manifatturiero di Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) . Si segnala un discorso di James Bullard, presidente della Fed di St.Louis, oltre al quale prenderà la parola John Williams, a capo della Fed di San Francisco.

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