Borse: tutte al traino di Wall Street
Trump mantiene le promesse e taglia le tasse, il mercato plaude, per il momento, poi … però … le buone notizie sono finite, quindi è sempre bene non lasciarsi prendere dall’entusiasmo.
Le aziende quotate sul nostro Ftse Mib (+1,16%) che maggiormente beneficeranno della riduzione della pressione fiscale negli Usa sono Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) (+4,88%) che, ricordiamolo, genera la metà del proprio fatturato (2,66 miliardi di euro) proprio negli Stati Uniti e Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) (+4,76%), entrambe le società, ovviamente, sono state premiate dal mercato.
Le altre società che senza dubbio trarranno maggiori profitti dall’entrata in vigore della riforma Trump sono certamente Fiat (Hannover: FIA1.HA - notizie) (+3,3%), Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) (+2,2%) e Cnh Ind. (+2,1%), ed anche in questo caso i titoli sono stati ben comprati.
Ma il nostro indice di riferimento è stato trainato anche da alcuni titoli “di peso” che hanno messo a segno performances di tutto rispetto, mi riferisco in particolare ad Enel (Swiss: ENEL.SW - notizie) (+1,86%) nuovamente in prossimità del proprio massimo storico ed Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) (+1,73%).
A proposito del comparto bancario, sull’onda di quanto sta accadendo negli Usa, è tornato un certo interesse sul settore, Bper Banca (+2,69%), Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (+1,62%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (+0,73%) ed Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (+0,41%) hanno ripreso a crescere, tuttavia, Banco BPM (-0,50%) e la solita Banca MPS (Amsterdam: BJ6.AS - notizie) (-2,54%) hanno visto anche oggi prevalere le vendite.
Da segnalare poi la volatilità di Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) (+2,24%) ed UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) (+1,40%) che riprendono immediatamente il minitrend rialzista superando prontamente la sbandata della vigilia.
L’acquisto di General Cable per 3 miliardi di dollari, da parte di Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) (-4,07%) è stato visto con favore da Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) , evidentemente non dal mercato che ha considerato il prezzo un po’ caro e teme la possibilità di un aumento di capitale (si parla di 500 milioni di euro) necessario per chiudere l’operazione in meno di un anno.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
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