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Contanti, ultima chiamata per dichiarare soldi nascosti sotto il materasso. Arriva la sanatoria

Pagamento in contanti, possibili nuovi limiti
Pagamento in contanti, possibili nuovi limiti

Buone notizie per chi tiene i soldi sotto al materasso. Il denaro cash potrebbe essere oggetto di una volontary discosure, inserita nella prossima legge di Bilancio, la stessa che dovrebbe contenere anche la rottamazione bis delle cartelle esattoriali. Il dibattito nel governo è avviato per cercare di recuperare somme, in qualche modo sottratte al fisco nel corso degli anni.

Sono circa 200 miliardi gli euro in contati sottratti all’erario e nascosti in cassette di sicurezza in banca o custoditi in casa, almeno secondo le stime discusse al convegno di Milano, “A Cesare quel che è di Cesare”, organizzato dell’Università europea di Roma. La nuova sanatoria allo studio dell’esecutivo dovrebbe prevedere l’obbligo di investire una percentuale del denaro contante in titoli di Stato.

Attraverso un lavoro di squadra con la Guardia di finanza e le Procure siamo passati dagli 11 miliardi del 2014 ai 23 del 2017 come recupero di evasione”, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza, Maria Elena Boschi. “Nella prossima legge di Bilancio insisteremo sulla lotta all’evasione fiscale e stiamo valutando di estendere la split payment”. La lotta al contante non dichiarato non si ferma all’eventuale sanatoria. Il governo vuole incentivare la fattura elettronica, il Pos obbligatorio e la possibilità di tracciare le banconote da 500 euro.

Da due anni è in vigore il limite di 3mila euro per l’uso del contante, soglia decisa dall’ultima legge di Bilancio firmata dal governo Renzi. Per un breve periodo era stata fissata a 1.000 euro, non è escluso che il governo Gentiloni voglia tornare a questo limite. Intanto si vanno a definire le sanzioni per chi non accetta pagamenti tramite Pos, con multe fino a 30 euro. Palazzo Chigi per incentivare l’utilizzo di moneta elettronica ha fissato le commissione interbancarie: per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata non possono essere superiori allo 0,2% del valore dell’operazione, per quelle tratte carta di credito la soglia è dello 0,3%.