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Credit Suisse crede ancora nel Bull Market. E punta sull'Europa

Nonostante il sell-off di inizio anno e l'accresciuto nervosismo sui mercati abbiano incrinato la fiducia degli investitori in una sua prosecuzione ulteriore, il Bull Market dei mercati azionari globali ha ancora un buon tratto di strada da percorrere davanti a sé.

Lo hanno affermato, nel corso di un evento con gli investitori di ieri e in un nuovo report di oggi, gli analisti della banca elvetica Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) , che invitano di conseguenza quindi a sovrappesare ancora i titoli azionari in portafoglio, con una particolare preferenza per quelli europei e dei mercati Emergenti.

La view del CIO di Credit Suisse

"Non vediamo per il momento la fine di questo bull market", ha dichiarato ieri, secondo quanto riferisce l'emittente CNBC, Michael Strobaek, global chief investment officer della banca elvetica, spiegando nel corso della Credit Suisse Asian Investment Conference che CS ha continuato ad aggiungere titoli azionari nel suo portafoglio e mantiene ancora un giudizio "overweight" su questa asset class.

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Ricordando che i numerosi eventi geopolitici da cui i mercati sono stati investiti nel recente passato, come la Brexit e l'elezione di Donald Trump nel 2016, hanno rappresentato delle ottime opportunità per entrare nel mercato, Strobaek si è detto infatti convinto che il mercato si trovi "ancora in quel contesto".

Come gestire il rischio inflazione

Un ottimismo mantenuto anche a dispetto dei recenti timori su una possibile accelerazione dell'inflazione, che per il gestore "non rappresenta il segnale che la fine del mercato rialzista sia ormai vicina".

Proprio facendo riferimento al dibattito su una eventuale intensificarsi delle pressioni inflazionistiche, non più tardi di una settimana fa lo stesso Strobaek aveva precisato in un'intervista a Bloomberg che Credit Suisse non considera una improvvisa risalita dei prezzi il suo scenario di base, suggerendo comunque come strategia di copertura del rischio l'allocazione di una parte delle riserve su bond sensibili all'inflazione e sullo yen, emerso come uno degli asset favoriti dall'escalation della retorica sul tema degli scambi commerciali.

In ogni caso, l'analista definiva "il più grave degli errori" non avere abbastanza azioni in portafoglio (la percentuale consigliata ai clienti era del 45%).

I mercati e i settori da preferire

Quanto ai singoli mercati su cui orientarsi, l'analista ha chiarito durante la conferenza di ieri che dal punto di vista di CS le aree da favorire sono in questo momento l'eurozona e gli indici dei Paesi Emergenti, mentre a livello settoriale le migliori occasioni d'acquisto sono rappresentate da energetici e finanziari, nonché dalle società dell'information technology e del comparto telecomunicazioni.

Viceversa, la banca ritiene meno attraenti gli indici nordamericani (USA e Canada) e il settore dei beni di consumo.

La nota di oggi

Qualche indicazione ulteriore sulle strategie del Credit Suisse ha infine offerto in una nota di oggi Andrew Garthwaite, head of global equity strategy dell'istituto, evidenziando che permangono diverse condizioni favorevoli per l'azionario anche se il mercato "toro" si può considerare giunto ad una fase di piena maturità.

Il ritmo della crescita globale, anzitutto, che sostiene gli utili delle società quotate: Garthwaite fornisce nel report una previsione secondo cui gli earnings-per-share cresceranno quest'anno del 10% in Europa e del 17% negli Stati Uniti. Inoltre, condizioni monetarie che restano ancora accomodanti nonostante la Federal Reserve abbia intrapreso un percorso di rialzi dei tassi d'interesse.

Anche Gartwaite infine fa riferimento agli indicatori sull'inflazione, facendo notare che nel contesto di una risalita dei prezzi gli investimenti nell'azionario possono rappresentare un buon metodo di copertura del rischio di portafoglio.

"E' da ricordare", è il suo suggerimento, "che l'equity protegge dall'inflazione e l'obbligazionario protegge dalla deflazione finché l'inflazione non sale oltre il 3%": quando si realizza il superamento di questa soglia, potrebbe arrivare il momento per dei cambiamenti nella asset allocation.

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