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La delusione macro non spaventa molto Wall Street

La chiusura contrastata di ieri potrebbe essere seguita oggi da un avvio simile per la piazza azionaria americana, visto che i principali indici non si muovono al momento tutti nella stessa direzione. Il future sull'S&P500 mostra un frazionale calo dello 0,01%, mentre quello sul Nasdaq100 sale dello 0,19%.

Dal fronte macro sono arrivate indicazioni deludenti visto che nel mese di dicembre gli ordini di beni durevoli hanno evidenziato una variazione negativa dello 0,4%, in recupero rispetto alla lettura di novembre rivista al ribasso da -4,5% a -4,8%. Il dato ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad un rialzo del 2,5%.
Al netto della componente trasporti a dicembre c'è stato un incremento dello 0,5%, in frenata rispetto all'1% precedente e poco oltre lo 0,4% previsto.

La stima preliminare del Prodotto Interno Lordo riferito al quarto trimestre del 2016 ha evidenziato una variazione positiva dell'1,9%, in frenata rispetto al 3,5% dei tre mesi precedenti. Il dato si è rivelato inferiore alle previsioni del mercato che stimava un rialzo più marcato del 2,1%.

Gli investitori attendono di conoscere ora la fiducia Michigan che nella versione finale di gennaio è prevista a 98,1 punti, in linea con l'indicazione preliminare e in frazionale calo rispetto ai 98,2 della versione definitiva di dicembre.
Sul fronte valutario il dollaro si conferma in salita nei confronti dello yen passando di mano a quota 115,2, mentre il biglietto verde è in lieve calo rispetto all'euro che sale poco oltre area 1,068.

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Tra le commodities il petrolio indietreggia un po' dopo il rialzo di ieri mantenendo al di sopra dei 53,5 dollari al barile, mentre l'oro continua a perdere terreno verso la soglia dei 1,182 dollari l'oncia.

Spostando lo sguardo sul fronte societario segnaliamo Colgate-Palmolive che ha chiuso il quarto trimestre con fatturato in calo da 3,89 a 3,72 miliardi, deludendo le previsioni che si aspettavano una conferma a 3,89 miliardi, mentre l'utile per azione al netto delle voci straordinarie pari a 0,75 dollari, in linea con le previsioni.

Honeywell ha invece terminato gli ultimi tre mesi del 2016 con un utile in calo da 1,19 a 1,03 miliardi di dollari, riportando un risultato per azione pari a 1,74 dollari, perfettamente in linea con le previsioni, mentre i ricavi sono saliti leggermente da 9,98 a 9,99 miliardi di dollari.

Sotto i riflettori anche Intel (Euronext: INCO.NX - notizie) che ieri a mercati chiusi ha diffuso i conti del quarto trimestre, archiviato con un utile a 3,6 miliardi di dollari, valore che si traduce in 73 cents per azione. A livello ordinario l'eps è stato pari a 0,79 dollari, al di sopra dei 75 cents previsti, mentre i ricavi sono saliti da 14,9 a 16,4 miliardi di dollari, battendo le stime fissate a 15,75 miliardi.

Per il 2017 Intel stima un eps rettificato di 2,80 dollari su ricavi sostanzialmente invariati rispetto ai 59,5 miliardi registrati nel 2016. Le stime degli analisti sono invece per 2,81 dollari di utile e 60,91 miliardi di giro d'affari.

Da seguire anche Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) , la holding che controlla Google, dopo che gli ultimi tre mesi del 2016 si sono chiusi con un utile netto in calo da 6 a 5,3 miliardi di dollari, con un risultato per azione che al netto delle voci straordinarie si attesta a 9,36 dollari, al di sopra dei 9,64 su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.
I ricavi sono cresciuti del 22,2% a 26,06 miliardi di dollari, al di sopra dei 25,3 previsti dagli analisti.

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