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Nuovo Dpcm per Natale: niente cenone, le novità su coprifuoco, negozi e ristoranti

“Semi normalità” natalizia. E’ questo lo scenario che sembra pronto a manifestarsi per l’Italia in seguito agli allentamenti e alle deroghe che potrebbero arrivare a partire dal prossimo 4 dicembre, data in cui diverse Regioni potrebbero rivedere la propria posizione nella mappa dei contagi a livello nazionale.

Col calo della curva e dell’indice Rt, che per settimane è stato preso in esame per studiare l’andamento della pandemia in tutta Italia, un nuovo Dpcm è già in fase di studio per permettere la riapertura, seppur con restrizioni precise, in vista del periodo di Natale. “E’ presto per parlarne” fanno sapere dal Ministero della Salute, ma tanto il premier Conte quanto il Cts è già al lavoro per permettere agli italiani di passare le festività in famiglia.

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Stando a quanto raccolto dal Corriere della Sera, Palazzo Chigi avrebbe cominciato ad impostare i lavori per arrivare preparati al prossimo 3 dicembre, data di scadenza dell’attuale Dpcm quando diverse Regioni potrebbero essere “scese” dalla zona rossa a quella arancione ed altre potrebbero essere state declassate a gialle. Nel nuovo decreto, in fase di studio, potrebbe dunque esserci un allentamento delle restrizioni e delle deroghe per le attività che vedono nel periodo natalizio un momento florido per le rispettive economie.

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Non sarà un liberi tutti, hanno ribadito fonti di governo, ma regole precise per shopping e giorni festivi che potrebbero scattare se la curva epidemiologica sarà davvero in fase di discesa.

Contagi in calo? La nuova mappa dell’Italia

Nella giornata odierna i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia incontreranno i governatori delle Regioni. Sul tavolo la richiesta di questi ultimi di ridurre da 21 a 5 il numero degli indicatori che permetterebbero alle regioni di uscire da una delle tre zone designate per il rischio contagi.

Attualmente sono 8 le Regioni in zona rossa (Lombardia, Piemonte, Campania, Calabria, Toscana, Valle d’Aosta, provincia di Bolzano e Abruzzo con ordinanza del governatore Marsilio), 9 le arancioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Sicilia, Basilicata, Umbria e Puglia) mentre Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento le uniche gialle.

Nel nuovo Dpcm non è escluso che, al termine del periodo di osservazione di un’altra settimana previsto nell’attuale decreto, con l’uscita delle regioni da zone di rischio più elevato possano diventare rosse alcune province o comuni all’interno della Regione “liberata” (come già richiesto da diversi sindaci). Nel resto d’Italia entrerebbero invece in vigore alcune misure meno rigide.

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Coprifuoco

Nuove regole potrebbero gestire anche le fasce orarie nelle quali non sarà possibile uscire di casa. Se l’attuale divieto di spostamento va dalle 22 alle 5, nel nuovo Dpcm potrebbero arrivare importanti novità.

Secondo quanto trapela il coprifuoco potrebbe infatti slittare di un’ora, o addirittura due, mantenendo però il divieto di assembramento in strade e piazze e il divieto di sosta di fronte ai locali.

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Niente feste o cenoni

Anche nel nuovo Dpcm dovrebbero essere vietare tutte le feste che potrebbero portare ad alto assembramento. Dunque nessun cenone con persone diverse dal nucleo familiare sarà concesso nel corso delle festività natalizie.

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Spostamenti

Stando a quanto riferito dal Corriere le Regioni sarebbero al lavoro per chiedere degli allentamenti sulle misure restrittive che non permetterebbero gli spostamenti da un territorio ad un altro.

Quel che è certo, in questa fase di studio di un nuovo decreto, è che si cercherà di evitare in ogni modo gli spostamenti verso quelle Regioni dove i contagi sono elevati proprio per evitare gli errori della scorsa estate, dunque non è affatto scontata la riapertura dei confini che alcuni governatori stanno già invocando.

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Novità per negozi e ristoranti

Importanti novità potrebbero arrivare per le attività maggiormente colpite negli ultimi mesi. Non è escluso che nel prossimo Dpcm potrebbero essere previste delle deroghe per i negozi che potrebbero vedere prorogato l’orario di chiusura.

Altro punto della discussione è la riapertura serale di bar e ristoranti. Il nuovo decreto potrebbe prevedere dunque allentamenti e nuove “libertà” alle attività, ma il limite dei posti a tavola potrebbe rimanere quattro (con la possibilità successiva di essere portato a sei).

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